Come documenato dal blog "Nuova Mobilità", la città di Tallinn, capitale dell’Estonia, ha introdotto la gratuità delle tariffe per i residenti sui trasporti pubblici urbani a partire dal gennaio 2013. Dopo quasi due anni di questa politica sono stati espressi parecchi pareri pro o contro le scelte trasportistiche di Tallin. Quella che segue è la sintesi della tesi di Reiner Kravis, candidato urbanista presso la London School of Economics
L’analisi parte da quelli che erano gli obiettivi che l’amministrazione della capitale baltica dichiarava di porsi e formula un giudizio basandosi sul livello di coerenza dei risultati rispetto agli obiettivi preposti. Tali obiettivi riguardavano fondamentalmente quattro aree della vita pubblica
- Area sociale:
- garantire mobilità ai residenti disoccupati e a basso reddito
- favorire l’utilizzo di una stesso servizio pubblico da parte di diversi settori della società
- Area economica
- Favorire la mobilità urbana connessa a motivi di lavoro
- Stimolare i consumi
- incanalare i risparmi ottenuti dall’azzeramento delle tariffe di trasporto verso l’acquisto di prodotti e servizi locali
- Area ambientale
- shift modale dall’auto al trasporto pubblico
- aria più pulita
- minor inquinamento acustico
- più spazio urbano a disposizione
- Area fiscale
- Forte motivazione a registrarsi come residente
- Aumento delle entrate per le casse comunali
Queste motivazioni, in apparenza altruistiche, nascondevano secondo il ricercatore più meschini interessi elettorali: non è una coincidenza che l’attuazione di questa politica vide la luce 10 mesi prima delle elezioni amministrative. I risultati che si cominciano a intravedere sembrano delineare un quadro nel quale alcuni obiettivi possono dichiararsi raggiunti (maggiore utilizzo del TP da parte delle fasce di popolazione a basso reddito e aumento dei residenti), altri mancati (lo shift modale dall’automobile, che nella migliore delle ipotesi è stato trascurabile), altri parzialmente raggiunti (tutti quelli riguardanti gli aspetti economici e l’utilizzo più trasversale del trasporto pubblico) e i restanti ancora non misurabili. Dalle conclusioni della tesi: Come in molti campi della ricerca non ci può essere una risposta nettamente a favore o contro questo genere di scelte, ma piuttosto una conclusione che si situa in qualche modo nel mezzo. È il caso della mia ricerca che ha scoperto che effettivamente alcune giustificazioni – per es. quelle che dichiaravano di voler migliorare la mobilità per tutti i residenti – addotte per implementare tale politica hanno effettivamente trovato riscontro; ma nel complesso la stessa politica ha fallito altri obiettivi che si sapeva non sarebbero stati raggiunti sulla base di precedenti studi accademici riguardanti il trasporto pubblico gratuito. Per questo viene da chiedersi perchè la città ha messo questa scelta così in primo piano? Il motivo è da ricercare nelle elezioni comunali dell’ottobre 2013 e nel marketing d’immagine della città da spendere sul panorama internazionale: dopo tutto non staremmo parlando di trasporto pubblico gratuito se non ci fosse stato il tentativo di Tallinn. – – – > Versione integrale: https://worldstreets.files.wordpress.com/2014/09/ffpt-in-tallinn-reiner-kravis.docx L’autore: Reiner Kravis è studente di urbanistica alla London School of Economics and Political Science. È contattabile a R.Kravis@lse.ac.uk