Il vice ministro dei Trasporti, nipote di Gastone, sulle ciclabili: "Non ci sono. Il tema dell'utilizzo delle corsie preferenziali esiste"
Regole anche per i ciclisti. La mobilità a pedali "è da normare". Lo afferma il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, nipote di Gastone (vincitore del Giro d'Italia nel 1957 e del Tour del France nel 1960), ospite ad "Incontri Adnkronos". Il testo unico del nuovo codice della strada è al vaglio del parlamento: ha ricevuto un primo sì dalla camera e adesso è al senato. Ma i tempi di entrata in vigore sono previsti per il 2016. "La verità – aggiunge Nencini – è che noi abbiamo delle città concepite ancora in maniera decisamente vetusta: non ci sono piste ciclabili, salvo quelle ritagliate fra carreggiata e marciapiede dipinte di rosso. Quindi il tema se utilizzare in bicicletta le corsie preferenziali esiste. È una domanda vera". Sull'argomento della viabilità a due ruote, quindi, il governo ha intenzione di intervenire con una regolamentazione: "Ci sono già delle indicazioni, nella legge delega che la Camera ha approvato un paio di settimane fa. Ora è al Senato e può essere ancora migliorata. Quindi sì possiamo prendere un impegno". omicidio stradale — Il nuovo codice prevede l'introduzione del reato di omicidio stradale . "È una strada giusta" dice Nencini. Che sottolinea che "il 30% degli incidenti su strada è figlio di automobilisti che investono pedoni o ciclisti sotto l'effetto di alcol oppure di stupefacenti e il 30% su 4-5mila morti l'anno è una percentuale decisamente molto alta". Inoltre, Nencini dice che, tra attenuati e patteggiamenti, "nessuno dei responsabili conosce le patrie galere e non va bene". "L'omicidio stradale e l'ergastolo della patente possono servire a mettere giustizia e un po' d'ordine. Se ne parla da molti anni però per la prima volta è stato inserito nel codice della strada, nella legge delega alla camera".