Ai microfoni di Clickmobility l'opinione di Marco Mastretta, direttore di ICS – Car sharing initiative sullo stato dell'arte del car sharing
Il problema della grande espansione del car sharing è la sua capacità di andare nelle zone urbane meno dense. Milano ha un parco di utenti e di macchine tra i più sviluppati d'Europa. L'Italia sconta un minore sviluppo del trasporto pubblico che è molto importante dal punto di vista del car sharing. Bisogna sapere progettare il sistema di mobilità globale, l'integrazione e l'intermodalità dipende per gran parte dalle caratteristiche locali. Prima le amministrazioni pensavano a due mondi distinti: trasporto pubblico e auto private, ora esistono tante parti intermedie, bisogna pensare a mobilità intermodale. Ci saranno nuovi schemi che si adatteranno a nuove esigenze di mobilità, molte iniziative sono anche momento di competitività e miglioramento sociale e ambientale. Da questo punto di vista la politica non sta esprimendo una grande capacità previsionale. C'è molto da fare. I migliori amici del car sharing sono gli utenti e il passaparola. Le case automobilistiche non sono un ostacolo, molte hanno anche deciso di entrare nel car sharing. La crisi dell'auto come tale è un cambiamento che non è reversibile, loro non possono pensare di vendere auto come prima.