Innovazione, sharing economy e nuova mobilità: l'Unc lancia uno studio sui costi degli spostamenti in città
E’ di qualche giorno fa l’avvio anche a Firenze di Enjoy, il car sharing proposto da Eni in collaborazione con Fiat e Trenitalia. Il capoluogo toscano è la terza città, dopo Milano e Roma a cercare di modificare la mobilità dei suoi cittadini con un sistema innovativo. I riscontri nelle altre due città sono stati molto incoraggianti con ben 185mila iscritti e 1 milione e mezzo di noleggi.
In un periodo di crisi prolungata, come quello che viviamo, la ricerca continua del contenimento della spesa in ogni settore è esasperata, ecco quindi che anche la mobilità, e quindi l’uso dell’automobile, diventa oggetto di analisi per quanto riguarda i costi di esercizio.
L’Unione Nazionale Consumatori ha realizzato una ricerca, utilizzando dati forniti dall’Aci riferiti alla città di Milano, per stabilire quale soluzione di mobilità sia più conveniente, partendo appunto dal car sharing.
Così l'Unione Nazionale Consumatori, afferma che: "C'è chi lo considera una vera rivoluzione come lo è stato lo smarthphone per il mondo della telefonia, i detrattori lo reputano, invece, una moda passeggera un po' radical chic: sta di fatto che nell'ultimo anno il car sharing è diventato una realtà sempre più presente, rappresentando una valida alternativa soprattutto per spostarsi all'interno delle nostre città, Eni Enjoy e Car2go sono gli operatori più conosciuti". Il car sharing può consentire ad una famiglia di rinunciare, per contenere i costi, all'uso dell’automobile, che sia la prima o la seconda?
Considerando un uso poco intenso dell'auto , ipotizzando ad esempio 3 spostamenti a settimana, per 46 settimane per un totale di 138 spostamenti, il car sharing può risultare vantaggioso rispetto all'auto privata (il costo dell'auto parametrato ad un uso ridotto per un milanese si aggira intorno ai 2418 euro all'anno, che comprendono 690 euro per l'accesso all'Area C e 552 per la sosta). Analizzando i dati, infatti, la spesa per il car sharing varia dai 538 ai 1219 euro l’anno, naturalmente considerandone un uso ottimale, cioè senza includere i costi della sosta (mi reco ad un appuntamento utilizzando l’auto in sharing, termino il noleggio quando la posteggio per poi attivarne uno nuovo per il viaggio di ritorno). Ma il car sharing potrebbe essere vantaggioso anche se usato come una vera e propria seconda auto (quindi conteggiando anche la sosta e la comodità di fare anche il viaggio di ritorno con la stessa vettura senza doverne cercare un'altra) in questo caso il costo/anno varia da 1653 a 5332 euro".
I dati confermano quindi che almeno nelle grandi città il car sharing può essere una soluzione per evitare l'acquisto di una seconda auto, ma che in realtà non può sostituire l'auto principale poichè il confronto tra l'utilizzo della propria vettura per gli spostamenti quotidiani e l’impiego di un car sharing sfavorisce nettamente quest'ultimo per quanto riguarda la spesa annua. Infatti, il costo di mantenimento di una vettura di un automobilista milanese si aggira intorno ai 4690 euro annuo, ben più economico di quello per utilizzare un car sharing che oscilla tra 11270 e 13800 euro, avendo in questo caso considerando una formula di 'abbonamento giornaliero', moltiplicato per 230 giorni lavorativi.
E se fossimo senza auto e avessimo l'esigenza di arrivare dall'altra parte della città, immaginiamo ad una distanza di 5,5 Km, che diventano 11 considerando andata e ritorno, e prendessimo in considerazione tre alternative: i mezzi pubblici, il car sharing e il taxi, cosa ci converrebbe di più?
La ricerca dimostra che la soluzione migliore per risparmiare è ovviamente quella dei mezzi pubblici con tre euro a spostamento, ma vanno considerate anche tutte le scomodità del caso, come ad esempio in città meno organizzate di Milano le lunghe attese dei pochi mezzi e la loro lentezza. Al secondo posto troviamo il car sharing per il quale, senza considerare la sosta, il prezzo oscilla da 3,9 a 8,7 euro (meno vantaggioso se mantengo il noleggio per tutto il tempo con un costo tra 11,55 euro e 38,50 euro). Naturalmente ultimo in classifica il taxi con un costo che varia tra 34,30 euro, nel caso lo si trovi subito libero e 41,40 euro, in caso di chiamata dalla centrale.
Risulta, quindi, dallo studio che il car sharing se usato per singole tratte in modo ottimale è molto conveniente, in certi casi persino competitivo rispetto ai mezzi pubblici e decisamente più vantaggioso rispetto al taxi, risulta anche consigliabile come alternativa alla seconda auto, soprattutto se si devono fare spostamenti in centro o nelle zone a traffico limitato. Pur ricordando che attualmente le offerte di car sharing sono presenti solo in poche grandi città, e che è necessario l’utilizzo di uno smartphone che non sempre si può collegare facilmente alla rete, questa offerta così innovativa ha comunque un grande merito culturale poiché segna un passaggio importante verso la mobilità del futuro in cui non saremo più obbligati a 'possedere' un'auto (…per poi tenerla parcheggiata 23 ore su 24 ! ) ma potremo condividerla con chi avrà le esigenze simili alle nostre, magari in orari diversi della giornata.