Un milione di chilometri in meno, ma soprattutto 40 autisti trasferiti da Ferara a Bologna. E' la drastica misura annunciata ieri da Tper ai sindacati, per contenere i costi del contratto di servizio' dei trasporti pubblici locali
«L'azienda ci ha confermato l'esternalizzazione di 1 milione di km alle aziende private, per contenere i costi fino al pareggio di bilancio sul bacino di Ferrara» afferma Sandro Scodeggio della Filt Cgil. Ieri tutte le sigle sindacali (anche Faisa Cisal, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Usb) hanno sottoscritto un duro documento in cui denunciano l'aut aut dell'azienda: «Tale economia permetterà la sottoscrizione di un accordo con l'Agenzia per la Mobilità scrivono i sindacati, per ottenere la proroga della validità della gara sul bacino di Ferrara sino al 2019, anno in cui scadrà la gara per quello di Bologna». Ma c'è una seconda condizione posta da Tper: «L'azienda ha detto che non sottoscriverà l'accordo se prima non sarà definito anche il trasferimento di 40 autisti da Ferrara a Bologna, con un verbale siglato anche dai sindacati». Cgil, Cisl, Uil e autonomi rifiutano questa opzione: «Significa gettare sulle spalle degli utenti e dei lavoratori la mancanza di investimenti, ed i tagli al servizio che sopportiamo ormai dal 2009». Sul tappeto c'è dunque una drastica riduzione dei costi; derivante, riprende Scodeggio, «anche dal fatto che i Comuni ferraresi, chiamati in questi anni a versare un contributo a Tper pari a 20 centesimi a chilometro, in realtà ne hanno versati appena 5». Aprendo così un nuovo buco' nelle casse dell'azienda trasporti: «A ciò si aggiunge il fatto che le ingenti risorse accantonate all'Agenzia per la Mobilità riprende Scodeggio sono state assorbite d'imperio da Comune e Provincia, che per ripianare i propri bilanci hanno prelevato 3 milioni di euro dall'Ami». Una manovra, ribatte il sindaco (nonché presidente della Provincia) Tiziano Tagliani, «che non ha nulla a che vedere con la criticità dei conti Tper sul fronte del contratto di servizio; quelle somme dell'Agenzia per la Mobilità derivano infatti da crediti d'imposta, e non potevano essere trasferiti all'azienda trasporti per esercitare la propria attività». Resta comunque la protesta dei sindacati: «Pretendiamo spiegazioni dagli amministratori che hanno scientificamente demolito un settore fondamentale del loro territorio. Non vogliamo poi che il problema di 40 lavoratori di Ferrara concludono Cgil, Cisal, Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Usb crei danni e disagi al territorio di Bologna, ma esigiamo il rispetto dei cittadini e dei dipendenti da parte delle amministrazioni locali».