Il presidente Sivori: nel 2015 lotta serrata all'evasione «Il numero di chilometri percorsi dai bus non subirà variazioni né ci saranno rincari». L'approfondimento di Edoardo Meoli per il Secolo XIX
Niente tagli, niente aumenti tariffari e la conferma che i maggiori incassi – se ci saranno – dovranno necessariamente arrivare dalla lotta all'evasione. Per Atp, l'azienda di trasporti pubblica, il 2015 dovrebbe essere un anno tranquillo. Certamente molto più del 2014, iniziato con i libri in tribunale e approdato a un salvataggio dopo scioperi, referendum, polemiche e aumenti di capitale da parte dei Comuni e della Provincia. Per una volta dall'azienda di Carasco possono guardare ai disastri del trasporto pubblico locale (leggi caso Amt di Genova) con un certo disincanto. E con la certezza che il peggio è passato. Come dice, facendo i debiti scongiuri, Enzo Sivori, presidente Atp: «Toccare ferro in Italia è sempre utile, soprattutto quando si ha a che fare con il trasporto pubblico. Ma con gli elementi che abbiamo a disposizione e l'avvio del piano industriale, possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia e soprattutto con alcune certezze, per l'azienda e per i suoi utenti». Così i dipendenti, che sono circa 490, non rischiano più la perdita del posto di lavoro o il taglio retributivo. Mentre per quanto riguarda il servizio, a differenza di quanto sta accadendo per altre aziende liguri, non ci saranno tagli alle corse e neppure aumenti tariffari: «Il pareggio di bilancio, faticosamente raggiunto attraverso mediazioni, contributi e sacrifici da parte di tutti, si manterrà con gli attuali livelli – dice ancora Sivori – dunque il numero dei chilometri percorsi dalle nostre corriere resterà inalterato. Anzi, grazie alla contrazione del costo del carburante, il margine operativo è ancora più largo. Per questo non sarà necessario aumentare le tariffe dei biglietti ordinari e neppure degli abbonamenti. Tutto bloccato per un anno». Atp resterà indipendente fino al 31 dicembre 2015. Solo dopo quella data nascerà una società unica regionale e le cose potrebbero cambiare. Rispetto alla situazione precedente alla crisi, i lavoratori avranno in media il 92 per cento dello stipendio recuperato. E soprattutto nessuno finirà nella lista dei cassintegrati o dei dipendenti in mobilità. La situazione cambierà – questa volta in peggio, almeno dal punto di vista finanziario – per i Comuni. Nel senso che tutte le amministrazioni dei Comuni non azionisti verseranno un contributo ad Atp superiore del 10 per cento rispetto a quello passato. Il maggiore esporso sarà del 25 per cento per i cinque Comuni azionisti (Chiavari, Sestri Levante, Rapallo, Lavagna e Santa) e per alcuni di quelli costieri (nel levante Recco e Camogli). «A fronte di questo esborso ulteriore, però, i sindaci possono essere soddisfatti per avere salvato un servizio utile alla loro popolazione – fa notare Sivori – tutti hanno fatto la loro parte in questo salvataggio. E' la cosa importante è quella di essere riusciti nello scopo». Il costo d'esercizio sarà di 21 milioni e 850 mila euro per il 2015 (ovvero 100 mila euro in più rispetto al 2014). Per quanto riguarda i chilometri che le corriere Atp, restano invariati: 9 milioni di chilometri così come previsto dal contratto di servizio. La scaramanzia, come detto, riguarda l'unico elemento che sfugge inevitabilmente alla volontà di Atp: i trasferimenti dallo Stato. Perché è ovvio che la Provincia (fino al 31 dicembre) e poi la subentrante Città metropolitana dovessero subire nuovi e drastici tagli da Roma, ogni cosa nel panorama pubblico potrebbe essere messo in discussione: «Ovviamente, fino a oggi, non ci sono elementi che fanno pensare a questa circostanza. Ma appunto non dimentichiamo mai che siamo in Italia». Lo stesso passaggio di consegne tra Provincia e Città metropolitana non creerà alcun tipo di scossone. Anche se si dovrà attendere ancora qualche settimana per essere sicuri al riguardo. E sarà anche interessante vedere nella futura giunta metropolitana chi si occuperà di trasporto pubblico. Come detto l'unica novità è rappresentata dalla lotta all'evasione. Che verrà intensificata anche con l'introduzione di nuovi controllori a bordo dei mezzi di linea. Una ventina gli addetti in più, che avranno il compito di abbassare la percentuale di evasione, oggi al 20 per cento.