«Questo è un momento di gioia: in valle Ufita c'è un popolo pronto a rinascere. Siamo a questo punto soprattutto grazie all'impegno di voi lavoratori: questa è la vera Italia». L'amministratore della Industria italiana autobus, Stefano Del Rosso non riesce a trattenere la commozione nella sala mensa, gremita, della fabbrica di valle Ufita che ha appena acquisito dalla Fiat industrial, al termine della celebrazione di don Claudio Lettieri
«Cominceremo a preoccuparci da domani». L'amministratore unico si lascia prendere dai ricordi, dalla sua prima visita in valle Ufita, «venticinque anni fa, quando Vincenzo La Salvia mi voleva convincere a diventare direttore commerciale della Irisbus Italia e Europa, mentre io ero impegnato a verificare i momenti della produzione di questo splendido stabilimento, dal quale uscivano prodotti innovativi».
«Anni dopo – aggiunge – sono tornato e ho visto la fabbrica vuota, il profumo delle saldature non esisteva più. Oggi, poi, è una bella fotografia, con le famiglie: c'è un popolo pronto a rinascere». E propone: «Il primo modello dovrà chiamarsi "Flumeri", in onore agli operai, alle loro famiglie ed ai figli, sperando che non vivano più quei momenti di difficoltà che ci stiamo lasciando alle spalle». I parlamentari non sono voluti mancare nel giorno della riapertura dei cancelli: oltre ai rappresentanti di tutte le sigle sindacali, ci sono Luigi Famiglietti e Valentina Paris del Pd, Angelo D'Agostino di Scelta Civica, Giuseppe De Mita di Area popolare. «Il 2014 – afferma la Paris – si chiude con un risultato importantissimo: riaprire uno stabilimento per la produzione di autobus era un obiettivo strategico per l'Italia e l'Irpinia. Abbiamo tutti imparato qualcosa dalla determinazione dei lavoratori della ex Irisbus che hanno trasformato la vertenza sindacale in una vertenza sociale». «Abbiamo il dovere istituzionale e politico – aggiunge D'Agostino – di incoraggiare il percorso dell'Industria italiana autobus: faremo la parte che ci compete, a cominciare dalle sollecitazioni al Governo per un concreto piano di riammodernamento del Parco autobus nazionale. È evidente che lo stesso impegno di concretezza, in termini di investimenti e competitività, ci attendiamo dalla nuova società, sia per la salvaguardia dei livelli occupazionali, sia per la valorizzazione dello stabilimento di Valle Ufita».
«Con la ripresa della ex Irisbus – conclude De Mita – inizia una nuova storia, che ci consente di ripensare il nostro sistema produttivo: abbiamo l'opportunità di riflettere su di una nuova idea di industrializzazione, soprattutto in quest'area della provincia di Avellino che sarà oggetto di una serie di interventi importanti. Un riconoscimento va tributato ai lavoratori, che hanno creduto fortemente in questa possibilità di ripresa, puntando l'accento sulla cultura del lavoro e non su quella della protesta e della rivendicazione».