Ma il manager che guida l'Azienda prova a rassicurare: sono arrivati i soldi, potenzieremo i bus
Si pensa anche a coinvolgere sponsor privati per il servizio degli scuolabus Domenico Bertè I villaggi cittadini sono senza autobus e l ' Atm recita il mea culpa. Non sono solo quelli della zona nord che sono rimasti isolati, ma anche quelli a sud ad aver sofferto della contrazione di mezzi scattata nell ' ultimo mese. La soluzione potrebbe arrivare entro una settimana. Ma i sindacati non fanno mancare il loro attacco al management dell ' Azienda che è pronta a varare il nuovo contratto di servizio. Martedì qualche decina di abitanti della zona tirrenica ha inscenato una vigorosa protesta davanti a Palazzo Zanca testimoniando l'assenza da qualche tempo del trasporto pubblico. In mezzo a loro c ' era chi è stato costretto a passare le feste di Natale in solitudine perchè non aveva modo di arrivare nemmeno alla mensa dei poveri. C'era anche la studentessa che per tornare a casa dalla strada statale è costretta a fare l'autostop. In serata il direttore generale dell ' Atm Giovanni Foti aveva incontrato alcuni di loro. «Se fossi stato al posto vostro sarei venuto a protestare anche io», ha detto ai cittadini imbufaliti. E poi ha spiegato il perché di questa contrazione dei mezzi. «Quando sono arrivato avevamo 15 bus in strada, siamo saliti a 40, per ripiombare a dicembre a 30. Il problema sono sempre i soldi. Gli abituali fornitori non hanno fatto più credito all'Azienda che si è rivolta ad altri che hanno consegnato i pezzi di ricambio di una decina di mezzi da otto metri, proprio quelli che servono i villaggi, con quasi due mesi di ritardo. Per questo è completamente saltato il servizio – dice il manager venuto dalla Gtt di Torino – per Gesso e Salice, ma anche quello per Altolia e Pezzolo a Sud e Bordonaro al Centro». Insomma disagi senza quartiere, anche per chi non è andato a protestare. «A fine anno sono arrivati i fondi del 2013 del " chilometraggio " versati dalla Regione e che erano stati, in un primo tempo, congelati. Soprattutto sono arrivati i pezzi. Oggi ci saranno 37 bus in circolazione ed entro una settimana torneremo a 40. I cittadini hanno ragione a protestare, ma lo fanno perché adesso hanno perso per qualche settimana un servizio che prima nemmeno avevano. Ma hanno ragione». Alle proteste si sono uniti anche i sindacati. «È vero che l ' Atm ha risolto il problema degli stipendi – dice Silvio Lasagni segretario provinciale della Uil Trasporti – , non abbiamo più 4 mesi di ritardo, ma le operazioni con Torino e Milano hanno portato solo mezzi " lunghi " non adatti ai villaggi. Dall ' organizzazione interna mi sarei aspettato di più. Mi interrogo sulla adeguatezza dell ' attuale direttore». Giovanni Foti, questa volta, non incassa e ricorda come la cancellazione dei fondi Pac abbia negato la possibilità di avere 29 nuovi bus. «Ma non ci siamo arresi ed abbiamo lanciato un bando da 4,6 mln per 17 mezzi, molti dei quali sono da otto metri, proprio per i villaggi. Mi domando se i sindacati stessero meglio prima». Prossimo step il contratto di servizio che già in questa settimana potrebbe arrivare in Giunta. In tre anni Palazzo Zanca verserebbe 44 milioni di euro ad Atm, contro i 51 attuali. Nella protesta di martedì era emersa anche la mancata copertura del servizio di scuolabus. «Ci stiamo lavorando – dice Foti – quando fu fatta una verifica, attraverso le scuole, delle esigenze , le risposte arrivarono solo dalla zona sud e non dalla nord che invece oggi chiede il servizio» . Per sostenere i costi potrebbe intervenire una sponsorizzazione privata. Il resto lo dovranno versare, come fanno per i 130 scolari della zona sud, le famiglie anche se, in base al reddito, potrebbero scattare le esenzioni. Giorni di tensione all'Atm. Martedì è stata inscenata una manifestazione spontanea di utenti esasperati per la perdurante carenza degli autobus