IL PUBBLICO MINISTERO REMO EPIFANI HA CHIESTO L'ASSOLUZIONE DEGLI IMPUTATI CHE RISPONDONO DI TRUFFA
Arriverà il 13 febbraio la sentenza sulla vicenda che vede imputati i vertici del Consorzio trasporti pubblici (CtP) per percezione indebita di contributi pubblici, truffa e abuso d'ufficio. Al termine dell'udienza di mercoledì il pubblico ministero Remo Epifani ha chiesto l'assoluzione degli imputati accusati di truffa sulla base di un perizia disposta dal tribunale e che ha spiegato che il chilometraggio effettuato sull'intera rete provinciale e regionale dal Ctp tra il 2007 e il 2010 «è inferiore a quello previsto dal contratto di servizio» con la Regione Puglia, ma rientra nella tolleranza «del 3 percento complessivo previsto dal contratto di servizio» e pertanto i contributi erogati dall'ente regionale non sarebbero stati percepiti indebitamente. Il documento, firmato dal perito Antonio Martina, ha quindi dato ragione alle le tesi del collegio difensivo, composto tra gli altri dai legali Eligio Curci, Ludovica Coda e Massimo Moretti, che ha sostenuto che non vi fosse alcun illecito da parte degli imputati.Per le altre posizioni, il pm Epifani ha chiesto la condanna di alcuni delle persone finite nell'inchiesta. Il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio per Giovanni D'Auria, presidente del consiglio di amministrazione dal 17 marzo 2006, il suo vice Cosimo D'Andria, il direttore generale Cosimo Rochira, il dirigente delle risorse umane Michele Ciccimarra, i membri del cda – Angelo Fiore, Vincenzo Di Gregorio, Vincenzo Chiarelli, l'ex assessore comunale all'ambiente Bruno Pastore e l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista Francesco Voccoli -, il dirigente del servizio Giuseppe Portulano, Riccardo Caliandro e Paolo Bellini – ri spettivamente coordinatori delle unità lavorative di Palagiano-Massa fra e di Laterza -, il revisore contabile Giampietro Iobbi e i componenti del collegio sindacale Antonio Ricci, Gregorio Raffaele Pignataro, Antonio Ripa, Felice Bitetti, Enrico Iannelli e Tullia Cuzzocrea.