Raddoppiato il numero degli abbonati. Ecco chi sono i fedelissimi

Palermo, dal prete al principe, boom car sharing

Palermo, dal prete al principe, boom car sharing

Nel 2014 il servizio car sharing dell'Amat ha fatto registrate numeri da record: 556 nuove adesioni con un incremento del 50 per cento che ha portato il numero degli iscritti a quota 1.086

Ugo Di Marzo – vice parroco della chiesa Santissimi Pietro e Paolo di via Bentivegna – ne fa un punto d'orgoglio: «Sono il secondo sacerdote d'Italia a essermi abbonato al car sharing». Padre Ugo, che ha abbracciato la fede quando aveva 22 anni, oggi ne ha 34 e dal pulpito invita i suoi fedeli a una mobilità più europea: «Ho l'abbonamento per tutte le linee di autobuse da quando uso il car sharing ho venduto la mia Peugeot. In chiesa lo sanno tutti e già più di uno ha seguito il mio esempio. Muovendomi con l'auto in comune e con i bus spendo in media 180 euro al mese: la metà di quanto spendevo prima».
Padre Ugo è uno dei clienti più assidui ma non è solo: tra i dieci habitué del servizio ci sono insegnanti, agenti di commercio, artisti, dipendenti comunali e persino un principe. Cittadini che hanno capito che un'altra mobilità è possibile e che usano l'auto solo quando serve.   Giuseppe Lanza di Scalea, citato più volte nelle cronache rosa di qualche anno fa per il suo legame con Alba Parietti, si è abbonato da oltre un anno: «Devo dire che è stata una scoperta», dice il principe che, al di là della fiabesca carrozza, potrebbe contare per i suoi spostamenti su una Bmw che invece tiene in garage allettato dal parcheggio facile e dai consumi ridotti.   «Uso il car sharing per muovermi in centro ma anche per raggiungere l'aeroporto: arrivi a Punta Raisi con poco più di 20 euro andata e ritorno. Il taxi, per dire, ne costa 40».   In tempi di crisi il principe non è l'unico che si fa i calcoli: «A settembre ho rottamato la mia gloriosa Audi 80 e mi sposto solo col car sharing – racconta Umberto Luparelli, docente di Disegno e Storia dell'arte al liceo scientifico Cannizzaro – il tempo della macchina come status symbol è superato, lo avverto anche parlando con i miei studenti».
Ma quanto costa iscriversi al car sharing?   L'abbonamento annuale costa 100 euro, 50 se si fa parte di una delle categorie – dagli ingegneri agli avvocati – che hanno stipulato convenzioni con l'Amat. Le tariffe invece sono di due tipi, orarie e chilometriche e comprendono sia il costo del carburante sia l'assicurazione. Quelle orarie variano da 2 – 2,40 euro dalle 7 alle 22 a seconda del tipo di macchina (si può scegliere tra Skoda, Polo e due modelli di Golf) ai 70 – 90 centesimi dalle 22 alle 7, mentre quelle chilometriche diminuiscono a seconda del numero dei chilometri percorsi: 40 o 47 centesimi a chilometro fino a 100 chilometri, 25 centesimi dai 300 in poi. Ogni abbonamento dà diritto a due tessere da usare un famiglia.   Il commercialista Ludovico Collo, 48 anni, condivide l'abbonamento con il figlio Francesco che studia a Milano. «Pagando 25 euro una tantum puoi utilizzare il car sharing anche in altre dieci città tra le quali c'è Milano – dice – così mi sono potuto permettere di vendere la Mini Cooper e non sentirne affatto la mancanza».   Iscrizione familiare, addirittura doppia, pure per la famiglia di Enza Incontrera, 48 anni, promotrice finanziaria: in casa ci sono due abbonamenti che lei e il compagno dividono con le figlie di 23 e 20 anni. «Non pago parcheggio, né assicurazione e visto che viaggio spesso per lavoro vadoe torno dall'aeroporto con poco più di 20 euro. Senza contare il grosso vantaggio di avere la postazione proprio di fronte casa». Di posteggi al momento ce ne sono 41 – più due aree di sosta riservate negli aeroporti di Palermo e Trapani – ma l'Amat annuncia che presto raddoppieranno. Così come la flotta auto: sono appena arrivate 80 nuove vetture che porteranno il numero delle macchine a disposizione degli iscritti a quota 126. «Alcune sono già disponibili – dice il responsabile del servizio car sharing Marcello Marchese – le altre lo saranno a giorni: le stiamo personalizzando». Di nuove auto c'era bisogno- tra gli appunti chei clienti fissi fanno al servizio c'è quello di una flotta un po' vecchiotta – così come forteè la richiesta di poter lasciare l'auto in un punto diverso da quello dal quale si è partiti: «Da marzo in poi sarà possibile», assicura Marchese che sa bene che in numeri assoluti il servizio conta ancora su pochi iscritti. «Contiamo di crescere ancora, anche grazie all'avvio del bike sharing cheè alle porte», dice il dirigente del settore commerciale dell'Amat Domenico Caminiti.
Intanto Fulvia Muzzupappa, agente di commercio nel settore del turismo, si gode il parcheggio «privato» sotto casa: «Abito in zona piazza Marina dove posteggiare è un incubo, mentre io col car sharing non ho problemi». Enrico Alletti, invece, dipendente comunale si diverte a percorrere contromano le corsie preferenziali – col car sharing si può – e portare in giro gli amici: «Non ho l'auto per scelta, non mi conviene più». E per scelta si muove in bici elettrica pure la traduttrice Rossella Tramontano, che usa il car sharing per uscire la sera o per fare spese: «La mia filosofia è quella di usare l'auto solo quando serve». E se Enzo Maniaci, luogotenente dell'Esercito, da direttore del circolo ufficiali ha firmato una convenzione con l'Amat per far ottenere ai 600 soci l'abbonamento a prezzo dimezzato, Stefania Galegati, 41 anni, video-artista, sta insegnando alla figlia di 7 anni il piacere della mobilità dolce: «Il car sharingè utilissimo, per il resto ioe mia figlia ci muoviamo in bici. L'altro giorno ha suonato il campanello a due ragazzetti che occupavano la pista ciclabile e uno dei due ha detto all'atro: "Spostati dai, l'ho visto fare anche a Parigi: se non ti togli quando suonano la bici ti investe". Forse qualcosa sta davvero cambiando».

Left Menu Icon