Nel mirino anche i taxi

Novità sulle liberalizzazioni sul tpl nel ddl Concorrenza

Novità sulle liberalizzazioni sul tpl nel ddl Concorrenza

Altri provvedimenti di liberalizzazione nel trasporto pubblico locale nel disegno di legge Concorrenza che il ministero dello Sviluppo Economico e il governo si preparano a presentare entro la fine di febbraio (probabilmente nel consiglio dei ministri di venerdì 20).

Il ddl Concorrenza raccoglie gran parte delle segnalazioni dell’Autorità Antitrust al governo e al Parlamento. Nel trasporto pubblico locale, il ddl Concorrenza – secondo le anticipazioni fornite dal sito Formiche.net – interviene sia sulle modalità di affidamento del servizio da parte delle amministrazioni locali, sia sulla modifica dell’articolo 18 del decreto legislativo 19 novembre 1997 n. 422.   Per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale gli enti affidanti dovranno motivare, con un provvedimento pubblicato anche sul sito internet istituzionale, le ragioni dell’affidamento stesso e il rispetto dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo in materia, fissando anche il termine del 31 dicembre 2015 per l’adeguamento alle disposizioni del ddl, pena la cessazione dell’affidamento stesso.   Il disegno di legge interviene a dettare anche nuove regole sulla concorrenza nel trasporto pubblico locale, modificando anche l’articolo 18 del dlgs 422/97 (“Organizzazione dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale).   La bozza di ddl prevede la razionalizzazione delle società pubbliche e dei servizi loro affidati e l’obbligo di compensazione di eventuali squilibri economici dei contratti di servizio pubblico di trasporto ferroviario e detta le regole sulla concorrenza per il mercato del TPL. Secondo le nuove norme, le Regioni e gli enti locali potranno, nell’ambito della loro autonomia, scegliere tra tre modalità di svolgimento del servizio: o affidato al regime di libera iniziativa economica e di scelta tra le imprese concorrenti sul mercato; oppure l’affidamento del servizio in esclusiva mediante procedura di evidenza pubblica (e con le nuove regole introdotte dallo stesso ddl); e, infine, l’affidamento a società mista, il cui socio privato sia stato scelto con gara secondo quanto previsto dall’ordinamento UE.   Per quanto riguarda i taxi la bozza del provvedimento (che è già nel mirino delle varie associazioni e categorie, che hanno già fatto sentire le loro proteste, a cominciare dalle compagnie portuali a rischio di perdita di esclusiva) prevede l’eliminazione di alcune distorsioni concorrenziali riguardo gli autoservizi di trasporto pubblico, taxi e noleggio con conducente.   Sostanzialmente, viene abolito l’obbligo che la sede del conducente del mezzo e la rimessa dovessero essere situate esclusivamente nel territorio del comune che ne aveva rilasciato l’autorizzazione (in pratica, vengono legittimati i servizi NCC su tutto il territorio nazionale).   Altri articoli andrebbero ad abolire proprio le norme oggi invocate per ritenere illegittimo il servizio svolto da Uber, ma finora il Ministero dei Trasporti si è mosso in direzione esattamente contraria. Il disegno di legge prevede molti altri provvedimenti di liberalizzazione che riguardano le farmacie e vari altri settori (come le assicurazioni auto) su cui da tempo l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato richiede di intervenire: ma si tratta, ovviamente, di provvedimenti complessi e che per ora costituiscono solo una bozza, per i quali bisognerà attendere le determinazioni che usciranno la presentazione e la discussione in Consiglio dei Ministri.

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