Su 560 veicoli 1.300 macchinette in grado di leggere titoli di viaggio contactless; ci saranno 200 punti vendita e un centro di bacino
Il 2015 potrebbe essere l'anno della rivoluzione del trasporto pubblico. L'esperienza insegna che tempi certi, soprattutto quando si parla di Tpl, sono una chimera. Tuttavia sembra che tutte le tessere stiano andando al loro posto. Per ultimo arriva un bando regionale da 30 milioni di euro (di cofinanziamento al 50%), che entro l'anno porterà il biglietto elettronico su tutti i mezzi pubblici del bacino bresciano, dalla metropolitana ai bus, dai pullman ai treni della rete regionale. Spariranno i titoli cartacei e pure quelli magnetici.
Su 560 mezzi verranno installate 1.300 nuove «macchinette» in grado di leggere contactless i titoli di viaggio. Saranno a disposizione 200 punti vendita e un centro di bacino. Il tutto con un progetto da 9 milioni e 737 mila euro, finanziato con 4 milioni e 856 mila dalla Regione. Il resto verrà coperto dai gestori, ciascuno per la propria quota parte. Il cronoprogramma per arrivarci è molto stretto, e pone scadenze mese per mese. Entro l'anno tutto dovrà essere fatto. Per la cronaca, tutte le province lombarde sono riuscite ad accedere al bando, salvo il Comune di Milano e la Provincia di Sondrio. La novità fa il paio con l'Agenzia del Tpl, che entro quest'anno dovrà preparare il Piano di bacino provinciale, ultimo passo di avvicinamento alle gare per l'affidamento del servizio riveduto e corretto.
IERI, IN OCCASIONE della presentazione del bando per il biglietto elettronico alla commissione Mobilità della Loggia, l'assessore Federico Manzoni ha precisato che non ci sarà (o potrebbe non esserci) un gestore unico affidatario di tutto il servizio di Bacino. In pratica potrebbero restare Brescia Trasporti, Sia, Saia, Apam e via dicendo, seppure tenuti insieme da un'unica rete e un medesimo sistema di bigliettazione. «Rete integrata non significa necessariamente gestore unico», ha tenuto a precisare.
L'arcaismo di tanti titoli di viaggio incompatibili tra loro sembra avere i mesi contati. La soluzione elettronica non solo cade a pennello sulla futura rete unica, ma permette anche di tenere sott'occhio i flussi in tempo reale e adattare il servizio alle esigenze. E il direttore generale di Brescia Mobilità Marco Medeghini, che ieri ha illustrato il bando alla commissione Mobilità, precisa che la futuro sistema di bigliettazione sarà reso omogeneo «sugli standard più elevati». Vale a dire quelli già adottati da Brescia Mobilità con la Omnibus card elettronica.
IN PRATICA il sistema utilizzato in città (già in grado di distinguere tra utenti dei bus e del metrò) sarà potenziato per accogliere gli altri gestori. Non a caso Brescia è capofila del Progetto (che include anche la Provincia con i vari gestori) con una quota di oltre due milioni sui quasi dieci. D'altronde, il biglietto elettronico è già in uso – spiega Medeghini – su 240 mezzi cittadini, con 500 validatrici e 45 emettitrici automatiche (quelle della metropolitana), che nell'ultimo anno hanno distribuito cinque milioni di biglietti.
Nel 2003 è entrata in scena la «Omnibus» (aperta dal 2008 anche agli abbonamenti) e oggi ne sono in circolazione più di 300 mila esemplari. Il sistema bresciano dispone di 130 tipologie di biglietti (30 solo in quello integrato che ieri ha debuttato) ed è in grado di arrivare a 220.
«La Regione lo ha preso a riferimento per la Lombardia», dice Medeghini, ed è logico che su questi standard si collocherà anche il futuro biglietto unico ed elettronico.