Dopo l’infuocata protesta genovese (foto),nuova puntata nella “guerra” tra i tassisti e Uber, la multinazionale globale che sta introducendo in tutto il mondo un’app che trasforma in taxi (e a
Dopo l’infuocata protesta genovese (foto),nuova puntata nella “guerra” tra i tassisti e Uber, la multinazionale globale che sta introducendo in tutto il mondo un’app che trasforma in taxi (e a prezzi ridotti) qualsiasi automobile. Martedì circa 700 tassisti arrabbiati hanno sfilato in corteo nel centro di Torino: arrivati da tutta Italia, hanno deciso di lasciare le auto e protestare a piedi; dopo avere protestato davanti alla Prefettura, il corteo si è spostato inizialmente davanti alla sede dell’Authority dei Trasporti. Un operatore video di Sky e il suo assistente sono stati accerchiati da una ventina di tassisti a Torino, davanti alla sede dell’Authority, e sono stati aggrediti: lo ha riferito una giornalista di Sky, Monica Napoli, che sarebbe stata minacciata verbalmente dai manifestanti; i tassisti hanno anche cercato di fare irruzione nella sede dell’Authority e per bloccarli sono dovute intervenire le forze dell’ordine. «Siamo pronti a bloccare l’Expo, l’Authority non deve incontrare Uber»: lo hanno detto i tassisti dopo avere lasciato la sede dell’Authority dei Trasporti, a Torino, in polemica per la decisione di convocare la compagnia privata di trasporto low cost. I tassisti hanno abbandonato, dopo quasi 2 ore di incontro, la riunione con l’Authority dei Trasporti: la decisione è stata presa quando il presidente, Andrea Camanzi, ha annunciato che giovedì incontrerà rappresentanti di Uber, dunque, hanno detto i tassisti, «non ci sono spazi per dialogare», perché «Uber è un servizio abusivo e illegale». Lunedì, proprio mentre a Genova andava in scena la protesta (che ha avuto anche momenti di tensione, con l’aggressione ad una fotografa e a un videoreporter del Secolo XIX da parte di alcuni tassisti) l’azienda ha lanciato una provocazione su Twitter, con l’offerta di una corsa gratis nel capoluogo ligure. E poche ore dopo ha twittato una battuta: «Non dimentichiamoci di quando il teletrasporto soppianterà aerei, treni, cavalli e anche Uber»