La proposta del deputato Pd Gandolfi sarà annunciata il 5 marzo. "Bici e trasporto su ferro è un'alleanza vincente che dobbiamo curare e sviluppare come accade in gran parte d'Europa"
SPOSTARSI SU FERRO con la propria bici al seguito sarà possibile sempre: non solo sui treni regionali, ma anche su quelli a lunga percorrenza e, in città, sui trenini metropolitani e sui tram. Questa, in sintesi, la proposta che sarà annunciata il 5 marzo prossimo dal deputato del Pd Paolo Gandolfi, relatore in Commissione Trasporti del nuovo Codice della Strada e coordinatore del gruppo interparlamentare della mobilità nuova e ciclistica, durante il seminario su "Intermodalità tra i sistemi di trasporto sostenibile" promosso dalla Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) a Montecitorio.
Un appuntamento in cui gli addetti ai lavori faranno il punto sullo stato dell'arte degli spostamenti in bici+treno: una fotografia del presente per disegnare insieme il futuro della mobilità nel Paese. La proposta di Gandolfi mira a dare una scossa al sistema di trasporto pubblico che, per troppo tempo, ha relegato la bici ai margini della mobilità urbana mettendo paletti anziché incentivarne l'uso intermodale: "Bici e trasporto su ferro è un'alleanza vincente che dobbiamo curare e sviluppare come accade da anni in gran parte d'Europa: sia all'interno della città che sia una città e l'altra. In prospettiva deve essere possibile salire in bici su tutti i mezzi che viaggiano su ferro". Alla tavola rotonda del 5 marzo presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati sono stati invitati, tra gli altri, l'ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, quello di Rfi Maurizio Gentile e Fabrizio Bona, direttore commerciale di Ntv Italo Treno.
Sono proprio loro i destinatari della proposta per poter garantire ai viaggiatori cicloferropendolari "l'intermodalità anche ad altà velocità", come sottolinea Gandolfi, già assessore ai Trasporti di Reggio Emilia: "Proporrò quest'argomento agli attori del servizio ferroviario e siamo già pronti a risolvere legislativamente, in Commissione Trasporti, i problemi normativi che loro illustreranno: ci dicano che cosa serve e noi ci metteremo al lavoro per farlo. In un anno daremo loro le modifiche legislative richieste".
Attualmente sui treni a lunga percorrenza le bici non pieghevoli e/o non smontate e riposte in un'apposita sacca con dimensioni massime 80x110x40 cm non sono ammesse. A discutere di questi temi ci saranno anche il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini, il presidente della Commissione Trasporti Michele Meta e Guido Improta, assessore ai Trasporti del Comune di Roma.
Questa proposta, come anche la rinnovata sensibilità verso il tema dell'intermodalità, si muove nel solco tracciato dalla petizione lanciata su Change.org dalla bolognese Sara Poluzzi per il ripristino dell'abbonamento annuale per il trasporto delle bici in treno, che in Emilia Romagna sarà di nuovo attivo dal mese di aprile a un costo dimezzato (60 euro rispetto ai precedenti 122) come ha confermato l'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini. Entrambi saranno presenti al seminario di Montecitorio per testimoniare questa esperienza. Una buona pratica che potrà essere di stimolo anche per uniformare questo servizio su tutto il territorio nazionale e che approderà presto in Conferenza delle Regioni, dove proprio l'Emilia Romagna ha la delega per la Mobilità.
Sul web, intanto, si sta estendendo l'onda lunga dell'intermodalità e si moltiplicano le discussioni su blog, forum e siti di argomento ciclistico. Il convegno del 5 marzo a Roma organizzato dalla Fiab si svolgerà proprio in concomitanza con la partenza delle iniziative di legge su provvedimenti per l'economia e l'ambiente, il Green Act, in vista della grande conferenza di Parigi 2015, come sottolineano gli organizzatori della giornata per l'intermodalità: "Quest'anno intendiamo mettere l'accento sul tema dell'intermodalità perché il trasporto pubblico e la bicicletta devono potersi integrare per dare un'offerta di mobilità al cittadino completa, efficiente e moderna".