Com'è possibile che un treno percorra sei chilometri in appena un minuto? E come mai la puntualità sulla Torino – Pinerolo, secondo i dati ufficiali di Ferrovie, a gennaio era
Com'è possibile che un treno percorra sei chilometri in appena un minuto? E come mai la puntualità sulla Torino – Pinerolo, secondo i dati ufficiali di Ferrovie, a gennaio era del 92,6 per cento e febbraio dell'89,6, quando all'assessorato ai Trasporti sono arrivate oltre 750 segnalazioni da parte dei pendolari che lamentavano ritardi, anche superiori alla mezz'ora? Questioni di puntualità che hanno scatenato una guerra dei minuti tra la Regione e Trenitalia. Che rischia ora di trasformarsi in una guerra legale. All'assessore regionale Francesco Balocco non tornano i conti. Dalle segnalazioni ricevute a proposito di questa linea il 40 per cento denuncia ritardi tra i 10 e i 20 minuti, il 26 tra i 5 e i 10, il 15 tra i 20 e i 30 e l'11 per cento parla di ritardi di oltre mezz'ora. «Quella linea ha dei problemi spiega l'assessore – abbiamo dato disposizione ai nostri funzionari di fare ispezioni per verificare la correttezza delle rilevazioni ufficiali sugli indici di puntualità e eventuali discrepanze trai dati ufficialie quelli che ci arrivano dai pendolari – spiega l'assessore Francesco Balocco in una nota – Le lamentale e le denunce dei comitati pendolari, seppure in modo empirico, forniscono un dato di tendenza e parlano di una realtà diversa da quella che i dati ufficiali lasciano intendere». Per questo la Regione ha chiestoa Trenitalia una posizione ufficiale perchè «il contratto di servizio prevede significative penali qualora non vengano rispettati i parametri di puntualità previsti e risulta evidente che una alterazione dolosa dei dati comporterebbe un danno non solo all'utenza, ma anche alle casse dell'ente». Accuse gravi alle quali Trenitalia risponde annunciando querele. «E' destituita dal benché minimo fondamento l'accusa, rivolta a Trenitalia, di presunte manipolazioni di dati riguardanti i tempi di percorrenza dei treni della linea del servizio ferroviario metropolitano Sfm2 – sostiene Ferrovie – Com'è altrettanto destituita di fondamento la possibilità di manipolare qualunque altro dato riferito ai tempi di percorrenza dei treni, regionali e nazionali. Tali rilevamenti, infatti, sono svolti da Rfi con sistemi e metodologie completamente automatici». «Può essere che funzionino male» ribatte Balocco. Tutto è nato da un ordine del giorno del Movimento 5 stelle: il sospetto dei grillini è che l'azienda «tarocchi i tempi di percorrenza sulla linea» viste le «differenze riscontrate tra i tempo reali di percorrenza e i dati ufficiali forniti da Trenitalia attraverso il suo sistema informatico». Secondo Federico Valetti, consigliere regionale dei 5 stelle e pendolare della linea, le anomalie sono troppe. Orari quasi identici tra due stazioni che distano sei chilometri «e che non è possibile fare in un solo minuto». Oppure ritardi che scompaiono misteriosamente dai rapporti digitali ma che sono molto evidenti sugli orologi dei pendolari. Insomma «numeri aggiustati» secondo Valetti «che consentono di non incorrere in penali». Il sistema in realtà funziona in questo modo: sui binari è posizionato, all'ingresso e all'uscita delle stazioni, un circuito elettrico: il passaggio del treno cambia la corrente. La variazione viene percepita, registrata e mandata in automatico ai sistemi di controllo, gli stessi che lo scorso anno hanno fatto accumulare da Trenitalia penali e detrazioni per circa 12 milioni di euro, comprese anche le multe per i treni mai partiti, le porte rotte e gli standard di pulizia inadeguati.