Arrivano bus nuovi di zecca a circa otto anni di distanza dagli ultimi ordini. Entro settembre-ottobre l'Amat si potrà avvalere di 11 bus (già commissionato l'acquisto) e dieci minibus da 40 posti (la gara si concluderà tra qualche giorno)
L'azienda intende abbassare significativamente l'età media dei bus in circolazione. «Ora – sottolinea il presidente Poggi – siamo intorno agli 11 anni e mezzo, contiamo per la fine di quest'anno di abbassare l'età media sotto i 10 anni. L'obiettivo dell'efficacia rimane legato alla qualità dei mezzi di trasporto. Ora possiamo acquistare bus nuovi dopo il periodo dei mezzi usati, dei mezzi d'occasione, che aveva suscitato l'ilarità di alcuni osservatori locali. Ci avevano accusato di aver impiegato in una città come Taranto mezzi che inquinano. È vero, lo sappiamo, ma inquinano anche quelli nuovi, meno ovviamente, e comunque non viene superata la soglia delle emissioni. Però siamo riusciti comunque a fornire il servizio. Se non avessimo fatto 45 acquisti di mezzi usati, avremmo dato alla città la metà del servizio di trasporto pubblico perchè i mezzi vecchi arrivano a non camminare più». Per il 2016 è previsto l'acquisto di altri dieci minibus. Poggi ricorda che, dal luglio, del 2013 è stato avviato «un piano di rilancio che si basa su due leve di sviluppo e una di razionalizzazione. La leva di razionalizzazione ci ha consentito, rispetto agli anni passati, di ricollocare le risorse interne ed erogare per intero tutto il servizio contrattuale. Prima perdevamo dai 600mila ai 900mila chilometri l'anno che corrispondono in denaro a un milione e 700mila euro». Per leve di sviluppo l'azienda intende il rinnovo del parco mezzi e l'aumento del personale. «Abbiamo fatto – rileva il presidente Poggi – il concorso per conducente, per direttore e funzionario di esercizio, per ingegnere e quant'altro. Si tratta di 39 unità che speriamo di acquisire nelle prossime settimane. Siamo sottoposti al controllo del Comune, aspettiamo a giorni le autorizzazioni per i contratti. Voglio ricordare che siamo una delle poche aziende in Italia, di trasporto pubblico ovviamente, che fa acquisti di bus in autofinanziamento, andando a prendere i soldi dall'aumento del fatturato e dai risparmi». Poggi parla di un «salto di qualità che ha permesso all'azienda nel 2013 di chiudere con un lieve utile di bilancio. Nel 2014 si prevede un risultato analogo, tecnicamente un pareggio di bilancio. Penso che abbiamo intrapreso una strada buona, che è quella di rilanciare l'azien da salvando i posti di lavoro e fornire un servizio utile alla città non tagliando i costi conclude il presidente – perchè si fa prestissimo, ma cercando nuove risorse e ricollocandole».