Sono 80.493 i cittadini che chiedono di riequilibrare la legge sugli scioperi, in particolare quelli del trasporto pubblico locale (Tpl). E lo hanno fatto firmando una proposta di legge di
Sono 80.493 i cittadini che chiedono di riequilibrare la legge sugli scioperi, in particolare quelli del trasporto pubblico locale (Tpl). E lo hanno fatto firmando una proposta di legge di iniziativa popolare che vorrebbe modificare quei punti della 146/90 a esclusivo vantaggio delle aziende sovvenzionate con contributi pubblici. Proprio ieri la Fit Cisl – promotrice della proposta – ha consegnato alla Camera il testo della proposta. «Esprimo grande soddisfazione e gratitudine per le 80.493 persone che hanno condiviso una scelta di civiltà firmando la nostra proposta di legge sostenuta dalla campagna "sciopero intelligente" – spiega il segretario generale della Fit Cisl Giovanni Luciano -. Sottolineo che si tratta di firme certificate secondo i crismi della presentazione di legge di iniziativa popolare che abbiamo depositato alla Camera. La palla ora passa al Parlamento, dove auspichiamo di trovare gruppi che ci assistano nel portare avanti una modifica che, riequilibrando gli oneri di uno sciopero per rinnovo contrattuale, possano diminuire il numero di scioperi». Un bel segnale di riappacificazione coi cittadini, visto che il contratto degli autoferrotranvieri è scaduto da 8 anni e che le 13 giornate di astensione dal lavoro non hanno prodotto risultati. «Con la legislazione attuale – continua il segretario nazionale della Fit Cisl, Michele Imperio – quando c'è sciopero le aziende sovvenzionate con contributi pubblici addirittura ci guadagnano, perché ricevono comunque i contributi anche se non erogano il servizio, perché risparmiano sul costo del personale, visto che i lavoratori per protestare rinunciano allo stipendio, e perché risparmiano su spese come quelle del carburante». «La nostra proposta di legge – conclude l'altro segretario nazionale, Pasquale Paniccia – introduce per i cittadini il servizio gratuito nelle fasce di garanzia durante le giornate di sciopero e per le aziende il dirottamento dei fondi pubblici relativi a quella giornata nei fondi di riqualificazione a sostegno delle crisi aziendali».