L'intero sistema di trasporto in Liguria ha un tasso di utilizzo tra i più alti d'Italia, per questo per Montanari quella della Gara regionale per il Tpl è un'occasione da non perdere: «Arriva c'è, la gara ci interessa. Possiamo essere il partner di chi sul territorio c'è già o correre da soli, se non ci fossero le condizioni per migliorare la qualità dei servizi»
Ieri abbiamo scritto della Gara per il trasporto pubblico locale in Liguria che, se tutto procede come pronosticato, dovrebbe partire entro l'anno. Raggiunto dal Secolo XIX, ha dichiarato pubblicamente interesse per la Gara l'amministratore delegato di Arriva Italia Leopoldo Montanari. Manager genovese, la conoscenza del luogo e del sistema dei trasporti non gli manca, le spalle e il respiro sono quelli di un leader europeo. Arriva è una società di Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, che operano in tutti i rami di trasporto e logistica, con una presenza in 130 Paesi e fatturato a 10 zeri. «L'intero sistema di trasporto pubblico, compreso il ferroviario, ha complessivamente elevati livelli di utilizzo. Con in testa il capoluogo, dove il tasso di utilizzo del mezzo pubblico supera il 40 per cento, uno dei più alti d'Italia. Un primato che, per ragioni socio-demografiche e orografiche, non è stato intaccato dalla crisi, anzi. Ed è questo il punto di partenza dell'equilibrio tra ricavi e costi, il primo presupposto per un servizio di maggiore qualità». Dichiara Montanari al Secolo XIX, e aggiunge: «Le dimensioni della società consentono anzitutto di mettere in campo investimenti di grande rilievo. In più, ovunque sia stato fatto, aprirsi al mercato ha significato più efficienza, un costo minore per le finanze pubbliche, quindi per la collettività, e un incremento della qualità. E per queste ragioni ha rappresentato un beneficio per i passeggeri, che nella maggior parte dei casi europei sono cresciuti, a valle delle gare». A diversi livelli si teme che l'apertura al mercato possa portare con se alcuni svantaggi, portati dalla necessità di incamerare degli utili, ma Montanari risponde che, sebbene la redditività sia importante per il buon equilibrio del sistema, numerosissime esperienze insegnano che a differenza dell'Italia, dove la gran parte delle aziende di trasporto è in pesante e costante perdita «con un piano industriale serio e strutturato le aziende sono in grado di produrre utili e fornire al contempo ottimi servizi». Tuttavia Montanari è cosapevole della presenza di cinque aziende di trasporto in Liguria, e non esclude la possibilità di associarsi con esse per gareggiare: «Nessuna preclusione. Crediamo molto nel rapporto col territorio e siamo convinti che ci siano professionalità di alto livello, che in un grande gruppo potrebbero essere valorizzate. Ma l'eventuale partnership deve avere un obiettivo di miglioramento. Se è per tenere in vita lo status quo, non siamo interessati. E possiamo tranquillamente correre da soli». Quali forme di collaborazione potrebbero nascere? «Esperienze ne abbiamo di ogni tipo. Acquisizioni societarie, anche in società pubbliche, fino alle associazioni temporanee di impresa. Ciò che conta è un progetto serio e condiviso». Date le possibilità, c'è una condizione irrinunciabile? «La gestione autonoma dei servizi da parte degli operatori del trasporto pubblico è essenziale per superare gli attuali conflitti di interesse». Una delle sfide, come accennato nell'articolo di ieri, sarà armonizzare un sistema che presenta diversi squilibri a livello di costi, anche di personale. Che tipo di approccio ha Arriva in questi casi? «La soddisfazione del personale è uno dei nostri punti fermi ma, al contempo, la produttività nel gruppo è molto buona. Ogni azienda viene trattata individualmente, con l'affinamento continuo dei contratti».