“Sul fondino per il trasporto pubbiico locale che permetterà alle aziende di incentivare gli esodi, sarebbe utile accordo comune”. L’assessore ai Trasporti della Regione, Enrico Vesco, lavora, comunque, ancora per recuperare la frattura tra le forze sindacali
Sindacati del trasporto pubblico locale spaccati in Liguria, dove Faisa Cisal e Fit Cisl hanno siglato un accordo con la Regione Liguria, i quattro Comuni capoluogo, la Città Metropolitana di Genova e le Province della Spezia, Savona e Imperia per le modalita' di utilizzo, da parte delle aziende di trasporto, delle risorse stanziate dalla Regione Liguria per l'esodo anticipato dei dipendenti. Mancano, invece, le firme dei rappresentanti di della Filt Cgil, della Uiltrasporti, e dell'Ugl Trasporti che già avevano lasciato il tavolo di trattativa. L'accordo stabilisce le modalita' di riparto tra le aziende del cosiddetto "fondino" di circa 10 milioni di euro che, stanziati dalla Regione, dovrebbero coprire l'accompagnamento alla pensione di qualche centinaio di lavoratori. E' stato stabilito che il fondino verra' gestito dall'agenzia regionale per il Tpl alla quale le aziende, entro il prossimo 31 marzo, dovranno inviare un piano aziendale apposito in sintonia con le indicazioni e criteri dell'accordo. A quel punto si potra' procedere con la gara per l'affidamento della gestione futura del servizio di trasporto pubblico locale in Liguria. Resta sospeso lo sciopero proclamato per il 10 aprile prossimo in attesa di capire se su questo fronte i sindacati rimarranno compatti o meno. "Abbiamo deciso di abbandonare il tavolo della trattativa – ha spiegato Antonio Cannavacciuolo, della Uil Trasporti – perche' non abbiamo avuto la garanzia da parte degli enti locali sulla costituzione dell'Ati, l'associazione temporanea d'imprese che consentirebbe a tutte le realta' liguri di partecipare alla gare e, quindi, con i presupposti di vincerla mantenendo le aziende pubbliche. Noi siamo favorevoli al fondino – ha aggiunto – ma ci preoccupa il fatto che sarà ogni singola azienda a decidere come usare i soldi: si parla gia' di modifiche dell'orario di lavoro, di esternalizzazione di alcune linee e di rivedere le condizioni normative del personale". Andrea Gamba, segretario della Filt Cgil Genova ha ricordato che "noi avevamo chiesto che l'accordo fosse siglato con gli enti, esclusa la Regione, con l'impegno politico alla creazione dell'Ati. Senza quella garanzia, le lettere sottoscritte per noi sono carta straccia e non hanno alcun valore". Tra le preoccupazioni anche quella legata al personale che restera' nelle aziende. "Chi rimane – ha spiegato Silvio Firpo, dell'Ugl – non deve essere gravato da carichi di lavoro superiori, da modifiche delle normative, soprattutto per il personale viaggiante".