Bike to Work: c'è tempo fino al 10 aprile per partecipare al sondaggio nazionale "In bici al lavoro: come e perché"

Bike to Work: “In bici al lavoro: come e perché”

Bike to Work: “In bici al lavoro: come e perché”

L'indagine FIAB on line su www.fiab-onlus.it/bicilavoro è il primo tentativo di mappare la galassia della mobilità ciclistica casa-lavoro per sostenere soluzioni efficaci e condivise a favore della mobilità dolceii

Mentre in Parlamento prosegue, seppur con fatica, l'iter per l'approvazione delle modiche al nuovo Codice della Strada, che include diverse innovazioni volte a tutelare e incentivare forme di mobilità più sostenibile, FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta è impegnata per capire meglio le scelte di mobilità degli italiani e mettere a disposizione di legislatori e amministrazioni locali le informazioni raccolte. i

Rientra in questo contesto l'indagine on line "In bici al lavoro: come e perché" lanciata da FIAB due mesi fa e rivolta a tutti i ciclisti. Il sondaggio rappresenta il primo tentativo nel nostro Paese di fornire un quadro chiaro della situazione, in merito alle scelte di mobilità casa-lavoro, considerando vantaggi e svantaggi reali e percepiti delle diverse alternative: bici, auto, mezzi pubblici o un mix dei precedenti.

FIAB comunica di aver prorogato di due settimane il termine di raccolta dati: fino al 10 aprile è dunque possibile rispondere al questionario Bike2Work disponibile all'indirizzo www.fiab-onlus.it/bicilavoro.
Le domande si concentrano sul tipo di percorso, in ambiente urbano o extraurbano, sui costi sostenuti per il trasporto e sull'eventuale possibilità di combinare bicicletta e mezzi pubblici. Un'attenzione particolare è rivolta al contesto logistico, e in particolare alla presenza di parcheggi attrezzati per le biciclette o di altre facilities sul luogo di lavoro. Tra tutti coloro che parteciperanno al sondaggio verranno sorteggiati dei premi.

"Benché abbiamo già avuto migliaia di risposte, crediamo sia utile lasciare ancora un po' di tempo ai ciclisti per esprimere pareri ed esigenze in materia, al fine di ottenere indicazioni su un campione molto rappresentativo, che tenga in considerazione, in particolar modo, le testimonianze dei ciclisti che non usano la bici per recarsi al lavoro o a scuola e delle ragioni che li motivano in tal senso – spiega Andrea Scagni, responsabile dell'indagine. – Solo così avremo di capire fino in fondo quali possono essere gli strumenti e le politiche efficaci per incentivare il cambiamento, innescando un circolo virtuoso che decongestioni le città e migliori la salute e la sicurezza di tutti".

I risultati del sondaggio "In bici al lavoro: come e perché" saranno presentati da FIAB al Convegno Internazionale VELOCITY 2015 in programma a Nantes in Francia dal 2 al 5 giugno, evento di risonanza mondiale per quanto riguarda il ciclismo urbano e le politiche legate alla mobilità ciclabile, organizzato dalla Federazione Europea dei Ciclisti (ECF), di cui FIAB è socio per l'Italia.

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