“Le recenti dichiarazioni ai quotidiani fatte dall’assessore regionale ai Trasporti (slittamento dei tempi del bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico), confermano che a volte la fretta elettorale può avere effetti opposti a quelli desiderati e provocare pesanti ricadute su cittadini e lavoratori. Il trasporto pubblico locale non è un nastro da tagliare prima delle elezioni”. Queste le parole di Camillo Costanzo, segretario Filt Cgil Liguria
“Se l’Agenzia Regionale per il trasporto pubblico locale concludesse la gara entro l’anno in corso, per avere dal primo gennaio 2016 un nuovo gestore unico del servizio regionale, oltre a far perdere, come è avvenuto già nel 2015 circa 20 miloni di euro e IVA ritornata nelle casse dello Stato, porrebbe tutte le cinque aziende liguri nel caos, senza contratto di servizio e con grosse difficoltà economiche”, prosegue. Poi Camillo entra nello specifico. “La perdita di 20 milioni di euro e la mancata consegna di 100 bus nuovi nel 2015, conquistati dopo le 5 giornate di lotta dei lavoratori di AMT, non ha permesso alle aziende di riorganizzarsi, in cambio hanno chiesto sacrifici ai lavoratori e agli utenti peggiorando il servizio e aumentando i costi, soprattutto quelli di manutenzione, e le aziende di conseguenza hanno pensato bene di disdire la contrattazione aziendale”. Ci sono voluti 5 anni e 5 scioperi regionali per far approvare una nuova legge regionale la 33/2013. “Con la delibera di Giunta del 13 marzo scorso è stato dato tempo alle aziende fino al 31 marzo 2015, per presentare i piani come previsto all’art. 17 L.R. 40/2014 per poter accedere alle risorse previste dal fondo, al fine di mettere in pensionemento anticipato i lavoratori delle aziende del trasporto ligure. Perché tanta fretta?
Non si poteva come da noi e dalle aziende chiesto, posticiparne la data? No perché c’erano le primarie e poi le elezioni regionali. In 10 giorni lavorativi è impossibile che l’INPS (che ci ha già comunicato di aver bisogno di almeno 20 giorni lavorativi), Patronati, Aziende e Rappresentanze Sindacali riescano a indicare numero e ruolo dei dipendenti volontari beneficiari, tempistiche di utilizzo delle risorse, eventuali assunzioni e relative coperture economiche per ridurre i costi: nessuno pensi a fare documenti retrodatati! Vogliono o no prepensionare i lavoratori, vogliono o no ridurre di 200 milioni di euro i costi sul personale sull’emananda gara?”, dichiara ancora. “Allora devono entro il 28 marzo, termine ultimo a deliberare dell’attuale Giunta, approvare un’ulteriore modifica alla L.R. 40/2014 e posticipare la data almeno al 30 aprile e conferire il mandato all’Agenzia Regionale TPL, al fine di garantire in solido ai lavoratori interessati la retribuzione e relativi contributi, clausola di salvaguardia nel caso in cui vi fossero delle modifiche previdenziali, nel periodo che intercorre tra il licenziamento e la nuova data pensionsionistica. Non pensino di fare pasticci che qualcun altro deve poi sanare (vedi esodati)! La legge regionale 40/2014 dà tempo fino al 31 dicembre 2015 per poter andare in pensionamento anticipato e prima di giugno nessun lavoratore può licenziarsi per usufruire del fondo. Per una volta facciamo prevalere gli interessi collettivi a quelli personali o elettorali”, conclude Costanzo.