Per velocizzare le corse degli autobus, l'amministrazione prevede di incrementare del 40% le corsie preferenziali e di individuare «percorsi a priorità semaforica», che coordineranno le navette di Atac con i semafori per evitare rallentamenti agli incroci. In questo modo, si legge nel Pgtu, si punta ad aumentare «del 20% la velocità commerciale del servizio di Tpl sugli assi portanti della città». Nel Centro storico, in ottica Giubileo, saranno anche tagliate le fermate del 10%. Ad oggi le corsie preferenziali a Roma si estendono su meno di 100 km di asfalto, ponendo la Capitale agli ultimi posti nella classifica delle città italiane ed europee
Il Piano Generale del Traffico Urbano è un documento di pianificazione e programmazione che definisce quale idea di città in movimento si vuole perseguire. A 15 anni dall'approvazione del primo PGTU di Roma, il Campidoglio ha messo a punto il nuovo Piano che è stato presentato alla città nel corso di un evento aperto a tutti al quale erano presenti, tra gli altri, associazioni di cittadini e rappresentanti dei Municipi. Il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano segue un iter di approvazione che è partito da una fase di consultazione preventiva attraverso la sua pubblicazione on line dal 6 febbraio sul sito Muoversi a Roma. Il 28 marzo scorso con Delibera di Giunta Capitolina n. 70 è stato approvato il testo provvisorio del PGTU ed i suoi allegati "Regolamento Viario e Classifica funzionale", "Perimetrazione dei centri abitati" e "Masterplan delle tecnologie per la mobilità". Dal 4 aprile e per i 30 giorni successivi è stato possibile inviare al Dipartimento Mobilità e Trasporti eventuali osservazioni da parte dei soggetti interessati, inclusi i singoli cittadini. Le osservazioni pervenute sono state valutate e, per quelle accolte, si è proceduto con l’aggiornamento dei documenti del Piano. Perché il nuovo PGTU sia vigente è necessaria ora l’approvazione finale da parte dell’Assemblea Capitolina. Le premesse del nuovo Piano sono partite dall'osservazione di una realtà profondamente modificata rispetto a quella del 1999. In questi ultimi 15 anni, infatti, Roma è cambiata e con essa sono mutate le modalità di spostamento di residenti e pendolari. Basti pensare che la percentuale di chi abita fuori dal Grande Raccordo Anulare è passata dal 18% di allora al 26% attuale e che con gli effetti del nuovo Piano Regolatore la quota è destinata a superare il 30%. Per questo gli spostamenti giornalieri dei pendolari, dal 2004, sono cresciuti del 50%, passando da 550mila a oltre 820mila e, oggi, nel traffico perdiamo circa 135 milioni di ore ogni anno, con un danno economico stimato in 1,5 miliardi di euro. A questo si aggiunge il dato della sicurezza stradale che in città vale 1,3 miliardi di euro di costi sociali dovuti agli incidenti. Almeno il 60% degli spostamenti dall’Area metropolitana al centro della città oggi avviene ancora con il mezzo privato. In termini numerici significa che oggi i veicoli potenzialmente circolanti, inclusi moto e motorini, sono 2,8 milioni con un tasso di motorizzazione che nel 2011 era di 978 veicoli ogni mille abitanti, contro i 398 di Londra e i 415 di Parigi. Di contro il parco mezzi dell’Atac è sempre più datato e la rete di corsie preferenziali è ferma ai circa 100 chilometri del 2007. Il nuovo Piano Generale del Traffico Urbano intende andare a coprire le carenze del servizio di trasporto pubblico, offrendo mezzi più veloci, aumentando del 40% il numero delle corsie preferenziali e migliorando il sistema di collegamento tra il Centro e le zone esterne al GRA. Dalle regole ai sistemi: la visione della mobilità cittadina proposta nel nuovo Piano Generale del Traffico Urbano si può riassumere con questa semplice formula. Il vecchio Piano, infatti, ha portato una serie di importanti benefici e cambiamenti, come l’aumento dell’offerta di trasporto pubblico, la regolazione della sosta, le Zone a Traffico Limitato, le isole pedonali. Novità per una città che alla fine degli Anni ‘90 doveva adeguarsi alle esigenze dell’epoca, tra le quali iniziava a farsi sempre più strada quella della lotta all’inquinamento atmosferico. Ma, oltre al fatto che nel frattempo Roma è ulteriormente cambiata facendo perdere parte dell’efficacia di quegli interventi (basti pensare alla rete di trasporto pubblico), l’idea di città in movimento veniva declinata attraverso l’affermazione di regole efficienti ed efficaci. Il nuovo PGTU sposta l’asticella “più in alto”, inserendo queste regole in un quadro generale di interventi che devono fare sistema. Il tutto con un passaggio graduale da una logica prettamente di controllo e repressione a una che premia e incentiva i comportamenti virtuosi che guardano alla collettività. Largo quindi a car e bike sharing, mobility management, trasporto pubblico, sosta tariffata, isole ambientali, open data e tecnologia per aiutare le scelte dei cittadini. L’obiettivo è quello di presentare tra quattro anni una città con un trasporto pubblico efficiente e più competitivo rispetto all’autovettura, dove spostarsi a piedi e in bicicletta sia facile e conveniente, camminare sulle strade e nei quartieri sia sicuro, prima di tutto per i nostri bambini e per gli anziani; una mobilità multimodale e a basso impatto, inclusiva e aperta all’innovazione tecnologica.