Il dato dell'azienda mette in luce i vuoti chiamati «tempi tecnici», il buco orario sarebbe dovuto ai tempi di manovra. L'azienda: "Stiamo cercando di fornire un servizio migliore"
"In teoria dovrebbero lavorare 6 ore e 10 minuti al giorno per 6 giorni alla settimana. Ma in realtà, per i 490 macchinisti delle metro A e B di Roma, le ore effettive di guida sono appena 3, se non si aggiungono gli straordinari." Riportiamo l'articolo di Lorenzo De Cicco uscito oggi in polemica con Atac sul Messaggero. Il dato è emerso ieri, dopo le polemiche innescate dal caos scioperi di venerdì scorso nella Capitale. E arriva direttamente da Atac. La domanda a questo punto è lecita: il resto del tempo di lavoro retribuito, ovvero le 3.10 ore restanti, come viene impiegato dai conducenti? «Tempi tecnici – fanno sapere dall'azienda di trasporto capitolina – dedicati alle manovre». Un macchinista, che vuole rimanere anonimo, conferma le parole di Atac, ma aggiunge: «Non esistono tutte queste ore di manovra, molti se ne vanno anche a casa. Certo è – sottolinea – che questa situazione va avanti da qualche anno, e se le cose stanno così è perché qualcuno glielo ha permesso e continua a permetterglielo. Adesso la cosa fa clamore solo perchè venerdì a causa dello sciopero c'è stato il panico». Ma Atac fa sapere che sta «cercando di diminuire i cosiddetti tempi tecnici e aumentare le ore di guida, per fornire un miglior servizio alla città». In effetti l'ultimo accordo sul contratto di lavoro – firmato a giugno dai sindacati confederali ma non da Ugl e Cisal, che hanno scioperato proprio per questo – ha chiesto ai macchinisti di aumentare le ore effettive di guida e di portarle a quota 950 all' anno. Troppo poche, secondo i vertici di Atac, le 736 ore che sono state lavorate dai conducenti nel 2014, considerando che gli autisti di Napoli ne lavorano 850 e i colleghi di Milano addirittura 1.200. Lo stesso sindaco Marino, annunciando provvedimenti contro i responsabili dei disagi di venerdì, ha lamentato il fatto che «a Milano un macchinista della Metro lavora più di 1.150 ore, mentre a Roma se ne lavorano 720 l'anno». Il nuovo contratto prevede anche dei bonus per i dipendenti più produttivi e penalizza quelli che accumulano troppe assenze. Finora l'accordo è stato applicato a due sole categorie di lavoratori: amministrativi e controllori-bigliettai, ma nelle prossime settimane sarà esteso anche ai macchinisti. Tra le proteste dell'Ugl, che sottolinea come, tra le assenze, vengano considerate anche «le malattie, le donazioni del sangue e i permessi legati alla legge 104». Ma l'amministrazione tira dritto: «È proprio grazie a questa intesa – ha spiegato l'assessore alla Mobilità, Guido Improta – che ben 1.608 dipendenti su 2.321 addetti interessati dall'accordo hanno percepito, su base semestrale, più soldi perché hanno lavorato di più e hanno fatto meno assenze».