Italo e Frecciarossa a rischio tegola Ue

Tassa sull’alta velocità, l’Ue rischia di frenare Italo e Frecce

Tassa sull’alta velocità, l’Ue rischia di frenare Italo e Frecce

Il governo si mette di traverso sulle rotaie di Frecciarossa e Italo, ma è la società di trasporto privata che rischia di più dal momento che proprio ora, grazie ai soci, alle banche e ai sindacati, stava riacquistando la velocità di crociera

Il Governo ha deciso di recepire una normativa europea sul settore, ora all'esame delle Commissioni trasporti di Camera e Senato, restringendo però i poteri sanzionatori dell'Autorità dei Trasporti mentre potrebbe introdurre una tassa sull'Alta Velocità tutta da definire.
Il tutto rischia di danneggiare il trasporto ferroviario tutto rappresentando però una pericolosa mina sul cammino di Ntv che il nuovo ad Flavio Cattaneo sta rilanciando e, in prospettiva, anche di Fs che deve privatizzarsi.   «Se dovessi parlare di treni dovrei dire cose gravi sulla mancanza di concorrenza in Italia», ha detto ieri Luca Cordero di Montezemolo, uno dei tre soci influenti di Ntv, nel corso di una conferenza stampa di Alitalia, compagnia aerea di cui è presidente. In Italia, ha lamentato Montezemolo, «invece di aiutare chi vuole investire, si fa di tutto per ostacolarlo».
C'è da dire che se questa tegola dovesse concretizzarsi, avrebbe conseguenze immediate per Ntv. Infatti, gli azionisti che avevano dato la disponibilità a sottoscrivere un aumento di capitale da 100 milioni (di cui 60 milioni subito con un committemt sugli altri 40), deciso dal consiglio la scorsa settimana congiuntamente all'intera manovra finanziaria, sarebbero pronti a fare dietrofront di fronte alle mutate condizioni regolamentari. E il passo indietro degli azionisti farebbe saltare gli accordi con Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Popolare, Bnp-Bnl sulla rimodulazione dei 683 milioni di debiti, di cui il 70% nella forma di leasing e il 30% in una linea senior di cassa. La prima tranche viene allungata al 2028 (estendibile di tre anni) al tasso euribor più 50 punti base per gli anni 2015-2016, che sale a 100 pb se si riduce l'ebitda a otto volte fino a un massimo di 300 pb negli anni successivi; l'altra al 2031 più tre al tasso euribor più 100 pb. Il via libera all'intera manovra finanziaria è all'ordine del giorno dell'assemblea dei soci fissata per il 15 giugno a Roma.
Dal term sheet (accordo quadro) concordato tra gli istituti e la società è previsto che la ristrutturazione del passivo è subordinata alla stipula dell'equity contribution agreement (quindi agli accordi sui 100 milioni di risorse fresche), all'intervenuta delibera e sottoscrizione dell'apporto base (60 milioni entro il 2015) e al versamento dell'apporto iniziale (un terzo subito dopo il via libera dell'assemblea, due terzi invece entro fine anno). Va segnalato che il Recast assegna all'Authority il potere sanzionatorio fino a un milione e gli attribuisce la facoltà di emanare una tassa sulla Tav per finanziare il trasporto locale.

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