Il piano segretissimo riportato da Repubblica e tratteggiato da Elia e Improta in più di un colloquio riservato è, allo stato, poco più di un vagheggiamento
Repubblica la scorsa settimana riporta grandi manovre sul fronte della privatizzazione del trasporto pubblico locale. O almeno ci starebbero provando l'ad di Ferrovie Michele Elia e l'assessore capitolino Guido Improta, mentre il prudentissimo titolare della mobilità regionale Michele Civita preferisce restarsene per il momento alla finestra, pur avendo già compiuto un passo importante e di fatto promesso la "sua" Cotral in sposa a Busitalia, la società del Gruppo Fs che si occupa di trasporto su gomma.
Il piano "segretissimo" per Repubblica sarebbe già dotato di una sorta di business plan con numeri e tabelle utili a illustrare le potenzialità di un progetto che non solo migliorerebbe il servizio dei pendolari e degli utenti di bus e metro romani, ma soprattutto ridurrebbe i costi, risanando una volta per tutte aziende storicamente in perdita. Il piano prevede infatti la creazione di una joint-venture pubblico-privata con tre attori principali: Atac, Cotral e Ferrovie. Una società unica del trasporto regionale, in estrema sintesi, sul modello della lombarda TreNord, con la quale gestire le 8 ferrovie laziali, le 3 ferrovie concesse (Roma-Lido, Roma-Viterboe Roma-Giardinetti), le 3 metropolitane (A, B-B1, C), gli autobus romani di Atac e quelli regionali di Cotral, ovviamente eliminando tutte le sovrapposizione tuttora esistenti e integrando i vari servizi. Un gigante che a oggi trasporta circa 120mila passeggeri all'ora ma in grado, se riorganizzato, di aumentare – e non di poco – l'offerta. Il sasso è gettato, vedremo.