Dal rinnovo dei vertici alla sfida dell'infomobilità, ecco com'è cambiata l'azienda trasporti del Comune di Messina di Renato Accorinti
Cinquanta autobus in media, contro i 25 di un anno fa. Otto vetture del tram, contro le cinque di un anno fa. Un'offerta chilometrica che aumenta del 22%, così come gli abbonamenti, per non parlare dei verbali, incrementati del 200%. E poi i vertici aziendali completamente rinnovati, i tirocini avviati con l'Università, la riorganizzazione interna, l'accelerazione verso il concetto di "infomobilità" . E un punto centrale, l'obiettivo più importante: la riconquista della credibilità. È questa la sintesi di un anno di collaborazione tra Atm e Gtt di Torino, suggellata dalla figura di Giovanni Foti, chiamato proprio dal Piemonte a guidare, da direttore generale, l'azienda trasporti messinese. L'accordo prorogato Ieri Foti, l'assessore Gaetano Cacciola ed il commissario dell'Atm Domenico Manna hanno tirato le fila, di questo primo anno, un bilancio positivo a tal punto da rinnovare l'accordo con la Gtt di Torino, una delle più importanti aziende italiane nel campo del trasporto pubblico locale. Accordo che, dal punto di vista squisitamente economico, rimane dentro i confini degli 800 mila euro, somma che va intesa così: l'Atm può ottenere "prestazioni" (in termini di pezzi di ricambio, di manutenzioni, di formazione, di consulenze) dall'azienda torinese fino ad un massimo di 800 mila euro. Cacciola individua quattro ambiti in cui sono maggiormente evidenti i risultati ottenuti in quest'anno: l'offerta, la domanda, la riorganizzazione interna e i rapporti con enti e istituzioni. Ad entrare nel dettaglio, poi, è stato Foti. Coi numeri che, come sempre, sono la fotografia più efficace. L'offerta Nel giugno del 2014 gli autobus in circolazione erano 25, oggi sono circa 50. Gli scuolabus, invece, erano… zero, oggi sono 7. Altri 17 autobus arriveranno, nuovi di zecca ed ecologici (Euro 6) grazie a due gare già avviate. L'obiettivo di Cacciola è, grazie ai fondi Pac e alla riconversione del finanziamento ministeriale per i bus a metano, di far arrivare a Messina altri 32 mezzi, anch ' essi nuovi, entro la fine del 2016. Progressi anche col tram: dai 5 mezzi del giugno 2014, oggi si è arrivati a 8. «Una nona vettura – ha spiegato Vincenzo Poidomani, il nuovo direttore della tranvia – la stiamo recuperando e contiamo di arrivare a 10 entro fine anno». Altri numeri. Nel 2014, rispetto al 2013, i chilometri percorsi dai bus sono aumentati del 22%, mentre quelli dei tram solo del 2%. L'inizio del 2015, invece, ha fatto già registrare un ulteriore +15% per i bus e un +3% per i tram. Un'offerta maggiore, visibile finalmente anche sulle paline alle fermate. Un'ovvietà, in una città normale, ma che a Messina non si vedeva da anni. Le prime 15 paline, con le indicazioni relative ai mezzi, sono già state installate. «Vogliamo capire il livello di "gradimento" e se ci sono correttivi da apportare», hanno spiegato Foti e Cacciola. A quel punto si copriranno tutte le 220 paline già esistenti, «anche se dobbiamo fare di più, visto che le fermate sono più di 1.400». Al tempo stesso è stata creata – l'assurdo è che prima non ci fosse – una mappa di tutte le linee e fermate, mentre è in progress un progetto di monitoraggio mezzi e di infomobilità (che consentirà di fornire anche previsioni d ' ar rivo dei mezzi alle fermate, via telefonino o tramite display). La domanda «Nei primi tempi mi preoccupavo quando vedevo sì più mezzi, ma quasi vuoti. Oggi posso dire che non è più così», ha riassunto Foti, rispetto all'aumento della domanda. Che non è totalmente testimoniato dall'aumento degli incassi, che comunque c'è stato: +6,24% per i biglietti, +15,3% per gli abbonamenti dal 2013 al 2014, con le prime proiezioni del 2015 che parlano, rispettivamente, di +19% e +22%. Un dato che, però, è minore rispetto all ' aumento della domanda, questo perché il portoghesismo c'è ancora, nonostante l'impressio nante incremento dei verbali (+200%). I blitz e la collaborazione con la questura sortisce i suoi effetti ma la quota di quanti non pagano il biglietto si attesta ancora attorno al 30% di quanti viaggiano sui mezzi dell'Atm. «Il trend è positivo , ma non basta», ha sentenziato Foti. Che ha evidenziato come continuino, saltuariamente, azioni vandaliche (l ' ultima, il 15 giugno, sulla linea 51, una pietra lanciata contro il vetro). Qualcosa di nuovo si muoverà: oltre alle vendite ai capolinea, nel piano industriale c'è la clausola per la vendita a bordo, mentre si punta molto su servizi turistici, bus notturni (si proverà una collaborazione, con scambio biglietti-pubblicità, coi lidi) e studenti. Verrà ritoccato anche il piano tariffario, sia per i biglietti che per la sosta. «Che non è detto avverrà ancora coi gratta e sosta», s'è lasciato scappare un sornione Cacciola.