Asstra e Anav Lombardia rappresentano ad Anci Lombardia la situazione di emergenza in cui si trova il Trasporto Pubblico lombardo a causa dallo stallo della Legge Regionale 6/2012 (disciplina del
Asstra e Anav Lombardia rappresentano ad Anci Lombardia la situazione di emergenza in cui si trova il Trasporto Pubblico lombardo a causa dallo stallo della Legge Regionale 6/2012 (disciplina del settore dei trasporti) e chiedono, con una comunicazione congiunta consegnata al Vicesegretario Generale, Rinaldo Redaelli, nel pomeriggio di ieri, 24 giugno 2015, di adottare una strategia d’azione comune e condivisa. Così il comunicato congiunto: La chiamata ad unire gli sforzi e coordinare gli intenti tra gli Enti Locali e le Aziende, pubbliche e private, affidatarie o concessionarie del servizio di trasporto pubblico locale, è la conseguenza della rinuncia al ruolo di coordinamento da parte di Regione Lombardia e della sostanziale latenza degli Enti Locali pur destinatari di importanti deleghe operative. L’obiettivo – come si legge nella comunicazione Asstra e Anav Lombardia – è quello di evitare che i Comuni Lombardi si muovano “in ordine sparso, prorogando nella maggior parte dei casi (pur con rilevanti perplessità sul titolo giuridico utilizzato) gli esistenti contratti di servizio e, in taluni casi, procedendo addirittura all’indizione di gare fuori della legge regionale (in particolare senza l’utilizzo del costo standard che relega il ruolo dell’ente locale a quello di destinatario non solo di risorse “storiche”, oggetto di critiche fondate in quanto disomogenee e non di rado inique, ma anche di risorse -allo stato- nemmeno certe”. “In tale scenario – si legge nella comunicazione in parola – eventuali ulteriori riduzioni di risorse, come alcuni Enti Locali hanno già iniziato a prospettare alle aziende, non potranno più essere assorbiti attraverso i soli aumenti tariffari (che oltretutto spesso disincentivano l’utilizzo del mezzo pubblico a favore di quello privato) e senza più escludere un ridimensionamento della struttura aziendale, incidendo necessariamente e drasticamente anche sulla voce del personale. In questa situazione di assoluta emergenza, nella quale l’assenza ed il silenzio sconcertante (salvo proclami e continui riferimenti ai prossimi treni, dei quali si è oramai perso il conto, come se il TPL fosse tutto sul ferro) della P.A. inducono a interpretare che ci sia perfino un orientamento (non dichiarato) di abbandonare una larga fetta del trasporto al suo destino di crisi irreversibile, si propone l’opportunità (o la necessità) di una comune disamina non tanto fra aziende pubbliche e private (che c’è già tramite il costante coordinamento operativo fra Asstra ed Anav lombarde), quanto piuttosto, in radice, fra ANCI e Associazioni Asstra e Anav circa cosa e come operare, per soccorrere con la razionalità del possibile, basata (non ultima) sull’esperienza, la critica problematica del TPL lombardo prima che non ci sia più niente da fare per tutti, né pubblici né privati. Asstra e AnavLombardia auspicano così di sollecitare l’attenzione e l’azione dell’Unione delle Provincie Italiane: “Un adeguato concerto d’iniziative e pratiche comuni e condivise potrebbe sperabilmente richiamare anche l’attenzione di UPI, finora inutilmente sollecitata dalle Associazioni ed inspiegabilmente assente, la quale non ha proprio una responsabilità di poco conto, considerando come rappresenti la committenza pubblica dei contratti di servizio e, non certo ultima, la ruota amministrativa che, allo stato, gira con maggior fatica e con conseguente maggior danno per i servizi”.