"Criteri storici e non oggettivi nella programmazione di trasporti pubblici ed investimenti: i servizi di TPL ferroviario devono rispondere alla domanda di trasporto e non esistere solo per giustificare l’offerta"
“Fermo restando che la modalità ferroviaria è essenziale ed efficiente nella mobilità verso le grandi aree urbane e comunque dove esiste elevata domanda di trasporto, i risultati dello studio evidenziano in maniera inequivocabile come l'offerta di servizi di TPL con modalità ferroviaria risulti giustificata sotto il profilo dei costi solo in presenza di oltre 100.000 passeggeri/Km trasportati mediamente al giorno su una specifica tratta, sconfessando l'assunto del tutto teorico che individua nella «cura del ferro» la soluzione per lo sviluppo e l'efficientamento del settore del trasporto pubblico locale nel Paese".
Questo il commento a caldo di Nicola Biscotti, Presidente di ANAV (l'associazione delle imprese di autotrasporto viaggiatori aderente a Confindustria), sui risultati dell'innovativa ed approfondita analisi di benchmark condotta dall'equipe dell'Università di Roma Sapienza diretta dal Prof. Giuseppe Catalano e presentata in occasione dell’annuale assemblea di ANAV, tenutasi a Milano in concomitanza con Expo 2015.
"Abbiamo affidato questo studio all'Università La Sapienza – continua Biscotti – al fine di offrire alle Istituzioni (Governo e Regioni) uno strumento a supporto di una politica industriale di settore basata su scelte efficienti di programmazione e pianificazione. L'auspicio è che le Istituzioni se ne servano in concreto e, prima di ipotizzare ulteriori ed insostenibili tagli lineari alle poche risorse disponibili per i servizi e per gli investimenti, intraprendano le necessarie azioni di adeguamento dell'offerta di servizio alla domanda reale e potenziale e tra di esse, in primo luogo, di efficientamento modale".
"Il benchmark effettuato, partendo finalmente da una seria analisi dei costi, permette di individuare quale sia la modalità di servizio più efficiente tra autobus e treno per soddisfare una determinata domanda. Anche al netto dei rilevantissimi costi di investimento e di manutenzione straordinaria sulle infrastrutture ferroviarie emerge come, grazie anche alla maggiore flessibilità e rapidità di adeguamento all'evoluzione della domanda, i servizi di TPL su gomma risultano essere i più efficienti su tutte le tratte origine-destinazione che non hanno una frequentazione sufficientemente elevata, anche solo potenziale, di passeggeri".
A seconda del tipo di servizio, a fermate più o meno diffuse e con maggior o minore picco di domanda, emerge come il treno risulti economicamente giustificato in presenza di un numero di passeggeri al giorno compreso tra i 2.150 ed i 4.650 circa ed un numero di passeggeri/Km al giorno compreso tra i 100.000 ed i 230.000 circa, soglie che si alzano in presenza di velocità commerciali basse.
"Non pretendiamo – conclude Biscotti – di dettare regole per la programmazione del TPL a favore del sistema gomma, né danneggiare l’offerta ferroviaria, ma certamente la coesistenza (e l’integrazione) dei due sistemi deve essere attuata nell’interesse del cittadino/utente e dell’efficienza: la capillarità del servizio, la sua cadenza e la sua flessibilità, oltre che il costo di produzione, devono essere alla base delle scelte evitando una preordinata e spesso inefficiente preferenza per il trasporto ferroviario locale”.