Riportiamo un'efficace suggestione di Annamaria Testa sulla metropolitana di Tokio
La metropolitana di Tokyo è impressionante: il cuore pulsante e nascosto della città. Sono tredici linee per quasi trecento stazioni. Ci passano ogni giorno otto milioni di passeggeri. Oggi le stazioni sono indicate anche in inglese e per arrivare a destinazione basta essere in grado di ricordarsi nomi come Shinjuku sanchōme o Higashi Nihonbashi. La prima volta che sono stata a Tokyo, più di trent’anni fa, non era così, e l’unico modo per non perdersi era contare le fermate e incrociare le dita. Molte uscite sono connesse direttamente anche con alberghi e grandi magazzini. Per cambiare linea capita di fare diverse centinaia di metri a piedi. Sulle linee più affollate, nelle prime ore del mattino e fino alle nove e trenta, ci sono carrozze riservate alle donne e ai bambini. Sulle innumerevoli scale mobili ci si allinea a sinistra (e si allineano disciplinatamente proprio tutti quanti). Le persone sono silenziose e scorrono veloci, come guidate da fili invisibili, ma il posto è rumoroso: c’è il suono di migliaia di passi e di tacchi sul pavimento. Il fragore dei treni. Un’ampia varietà di dlin dlon, che precedono frequentissimi annunci pronunciati da suadenti voci femminili.