Dopo i guasti anche dei bus nuovi, il sindaco rincara il sospetto-sabotaggi. Ad agosto già una prima segnalazione in Procura «Le avarie fotografate». Riportiamo l'approfondimento di Francesco Petruzzelli per La Gazzetta del Mezzogiorno
Da una parte l'impressionante sequenza di anomalie anche a bordo dei dodici nuovi bus, con sei episodi nei primi sette giorni di entrata in servizio. Spiegabili, sino a un certo punto, con il sistema ad alta tecnologia dei mezzi che a ogni minimo falso allarme fa spegnere il motore. Dall'altro, il sospetto che, anche questa volta, si possa trattare di un sabotaggio orchestrato da un gruppo organizzato che rema contro le sorti dell'azienda. «Perché non posso credere che ogni volta che si guasti un bus gli autisti chiamino prima i mass media per le riprese e per le foto e solo dopo la sala operativa per l'assisten za». Antonio Decaro torna a paventare il ritorno in Procura per far chiarezza sui lati oscuri dell'Amtab. Il sindaco lo lascia intendere nei padiglioni della Fiera del Levante, a margine della presentazione di uno spot per la settimana europea della mobilità sostenibile. A chi gli chiede che cosa stia succedendo al trasporto pubblico locale, finito ultimamente in tv e sulle pagine dei giornali, risponde: «Abbiamo messo insieme diverse circostanze ed è anomalo che le guarnizioni dei mezzi siano sfasate e non tarate. Ma è anche anomalo che le porte per il sistema di anti-schiacciamento dei passeggeri si blocchino anche per una semplice pallina di carta». Insomma, i sistemi di sicurezza saranno sì troppo precisi e sofisticati, ma ascoltando le parole del sindaco c'è forse qualcosa che di nuovo non quadra. O meglio, una manina che all'occorrenza interviene per interrompere le corse e creare così disagi al regolare servizio di trasporto avvelenando un clima già teso. «Per questo – spiega il primo cittadino – ho chiesto all'azienda di rafforzare i controlli nelle officine in questi ultimi tre mesi dell'anno, sino al 31 dicembre. Se non av remo risposte ci affideremo a officine ester ne». E qui entra nuovamente in ballo la magistratura, che alla vigilia di Ferragosto il sindaco ha chiesto di incontrare negli uffici di via Nazariantz presentandosi con una lettera-denuncia nella quale vengono elencati alcuni casi significativi. Dal bus andato a fuoco sul lungomare a giugno scorso sino al mezzo della linea 19 rimasto due mesi dopo senza una ruota mentre si dirigeva in deposito. E in entrambi i casi solo per una pura casualità non ci è scappata la tragedia. Ma in questa vicenda ciò che più preoccupa il sindaco è l'atteggiamento di una parte del personale, venuta meno a quel vincolo di lealtà e di segretezza aziendale che imporrebbe di non scattare foto né tantomeno di gettare discredito e di divulgare le questioni inter ne. Decaro infatti teme che alla fine questo clamore mediatico possa danneggiare l'immagi ne dell'azienda e indebolire la fiducia di fornitori e passeggeri, vanificando così gli sforzi di questi ultimi mesi. Dal cambio della presidenza, affidata all'ex comandante della Polizia municipale Nicola Marzulli do po le dimissioni di Tobia Binetti finito sotto inchiesta, al piano di investimenti da 10 milioni di euro varato a fine 2014, tra non poche polemiche, dal consiglio comunale. Non da ultimo la decisione di ammodernare il parco mezzi ricorrendo al nuovo, al mercato del buon usato e al ritiro progressivo dei 40 pullman con un'anzianità di servizio superiore ai quindici anni.