Le Frecce spingono i ricavi del gruppo Ferrovie dello stato italiane. Un contributo importante al miglioramento dei risultati dei primi sei mesi del 2015, approvati ieri dal cda presieduto da
Le Frecce spingono i ricavi del gruppo Ferrovie dello stato italiane. Un contributo importante al miglioramento dei risultati dei primi sei mesi del 2015, approvati ieri dal cda presieduto da Marcello Messori, è arrivato infatti da Trenitalia e dai trasporti sulle medie e lunghe percorrenze. La semestrale del gruppo guidato dall'ad Michele Mario Elia, mostra risultati in linea con gli obiettivi strategici. In particolare il risultato netto, ottenuto «in presenza di discontinuità sia positive sia negative», registra una crescita del 2,5% a 292 milioni. L'Ebitda (948 milioni) riflette «i risultati della gestione ordinaria» ottenuti «agendo sulle leve gestionali». I ricavi operativi sono aumentati di 31 milioni (+0,7%), trainati dai servizi ferroviari di media e lunga percorrenza che hanno registrato un incremento netto di 20 milioni «da ricondursi principalmente all'ulteriore, rilevante crescita dei prodotti a mercato delle Frecce, pari a circa 29 milioni». L'Ebit invece risulta in calo di 105 milioni a quota 333 per effetto, spiega il gruppo, del «mutato quadro normativo e regolatorio» mentre gli interventi sull'Irap hanno consentito un risparmio fiscale di 36 milioni. AI RISULTATI del semestre hanno infine contribuito Trenitalia – che proprio ieri ha annunciato di avere trasportato 10 milioni di visitatori all'Expo, metà dei quali sui Frecciarossa – con Ebitda, Ebit e utile netto rispettivamente di 738, 197 e 87 milioni e la Rfi (Rete Ferroviaria italiana) con, sempre rispettivamente, 147, 99 e 80 milioni. a. Pe.