«Ora è il turno della linea gemella della M5». Vale a dire la M4, che congiungerà anch'essa la città lungo l'asse est-ovest
Per una metropolitana ormai completata, ce n'è un'altra che sta nascendo. Un po' a fatica, a dir la verità, viste le proteste della settimana appena passata: attiviste ambientaliste arrampicate sugli alberi e cantieri rallentati per qualche ora. L'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran era stato chiaro già qualche giorno fa: «A Milano si costruiscono metropolitane da 60 anni. La tecnologia oggi ci consente di ridurre di molto gli impatti rispetto a quanto avvenne con M1, ma non può azzerarli: in prossimità di stazioni e manufatti è necessario aprire cantieri, che possono comportare qualche disagio. Ricordiamoci che al termine dei lavori avremo servizi e nuovo verde». E ancora: «Come accaduto per M5 il nostro impegno è quello di consegnare l'opera nei tempi, se non in anticipo rispetto agli 88 mesi di lavoro previsti». Ieri, proprio in concomitanza con l'inaugurazione della fermata Monumentale della linea 5, l'esponente della Giunta Pisapia ha ribadito il concetto: «Nessuna opera ottiene il 100 per cento dei consensi: in questi mesi abbiamo ascoltato tutti, ma poi abbiamo deciso, com'è giusto che sia». Del resto, chiosa Maran, «il metrò è il simbolo di una città che non si ferma mai e che non chiuderà i battenti dopo l'Esposizione universale, un'opera collettiva che nasce anche dal fatto che ormai i milanesi usano sempre di più il trasporto pubblico».