Già ora le pieghevoli stanno spopolando tra i viaggiatori ma «in tutto il treno se ne possono sistemare solo un paio di fronte al posto invalidi - dice il pendolare Gianni Lopes Pegna - le altre vanno sistemate in mezzo alle gambe della gente», come scrive Adinolfi su l'edizione fiorentina de La Repubblica

Sul treno Jazz non c’è posto per le bici dei pendolari

Sul treno Jazz non c’è posto per le bici dei pendolari

Sono open space, con sedute ergonomiche, hanno prese di corrente e display. Ma nessuno spazio per le biciclette. Né quelle classiche, né le pieghevoli per cui la Regione Toscana ha appena lanciato un bonus riservato ai pendolari e che potrebbe, in caso di successo sperato, mettere, per assurdo, in difficoltà chi si sposta sui nuovi treni Jazz

La musica dei Jazz, i nuovi treni acquistati da Trenitalia e Regione, ancora non ha convinto i viaggiatori toscani. Se i convogli sono stati vietati dallo scorso luglio sulla Direttissima Firenze-Roma, dopo il volo in galleria di un'anta della porta, non va meglio sulla linea lenta. Almeno negli orari di punta quando a causa del sovraffollamento i pendolari di Arezzo, della Valdisieve ma anche di Reggello e Prato hanno inviato reclami alla Regione, ai sindaci, e ai comitati. Attualmente in Toscana viaggiano 5 Jazz, e nel 2016 ne arriveranno in totale 12 come previsto dall'intesa preliminare al contratto-ponte firmata da Regione e Trenitalia. «Ma non dispone di bagagliere o altre possibili collocazioni per le biciclette pieghevoli», spiega Lopes Pegna. E lo confermano anche dalla Regione: «È stato acquistato da Trenitalia come servizio metropolitano, ma in futuro sarà comunque possibile montare dei moduli per le bici». Diminuendo però i posti a sedere come è già successo in Umbria dopo le proteste dei pendolari. La questione è già sui tavoli dell'assessorato ai trasporti. Che potrebbe, sulla carta, anche ripensare la commessa dei nuovi Jazz che arriveranno nel 2016. In un punto dell'intesa preliminare al nuovo contrato infatti si legge: «Trenitalia provvederà alla progressiva immissione di treni per un valore complessivo di 81 milioni di euro secondo il programma di massima. Il programma – recita l'accodo – potrà essere modificato sulla base di nuove esigenze». Solo teoria, per ora. «Tutto dovrà essere valutato – dicono dalla Regione – di certo i Jazz non sono treni che possono sostituire le carrozze della media distanza». La sperimentazione degli scorsi giorni, infatti, non ha datto i frutti sperati. Il Jazz aveva sostituito i vecchi vagoni del11800 Arezzo-Prato del mattino. Con soli 290 posti a sedere però, e un'affluenza negli scorsi mesi che ha superato le 400 persone, tra Figline Valdarno e Pontassieve il treno si era riempito a dismisura costringendo i pendolari e gli studenti a viaggiare in piedi (come dimostra la foto).
Trenitalia, che ha parlato di un «flusso inaspettato di viaggiatori su quella corsa» è comunque corsa ai ripari reintroducendo il vecchio materiale e spostando il Jazz altrove.

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