Dura posizione della Fiom riportata da Repubblica Bologna: in 6 mesi 13 milioni di perdite Bonaccini: intervenga il governo

“Bredamenarini rischia di saltare, il piano cinese è una bufala”

“Bredamenarini rischia di saltare, il piano cinese è una bufala”

«Ho sollecitato Palazzo Chigi a convocare rapidamente un incontro per fare il punto sul rilancio di Industria Italiana Autobus», risponde il presidente Bonaccini

La Fiom non era mai stata così netta nel denunciare lo stato dell'ex Bredamenarini, la storica azienda di autobus di via San Donato diventata dal dicembre scorso "Industria italiana Autobus" e controllata da King Long Italia. Un vero allarme rosso lanciato ieri, dopo l'incontro col presidente della Regione Stefano Bonaccini che, dopo il faccia a faccia coi sindacati, ha chiesto al governo un incontro urgente.
«Abbiamo fornito al presidente tutti i dati in grado di dimostrare la gravità della situazione, con una ragionevole certezza del rischio che corrono i livelli occupazionali, al punto tale da mettere la parola fine a questa depauperata ma ancora importante realtà industriale», scrivono Fiom, Uilm e delegati aziendali, che rappresentano i 190 dipendenti che ancora lavorano nell'azienda, fondata nel 1919.
Rischia di naufragare dunque l'operazione, condotta sotto il controllo del governo a Roma, che l'anno scorso ha visto passare l'azienda bolognese, allora controllata da Finmeccanica (e quindi dal Ministero delle Finanze), alla nuova società guidata da Stefano Del Rosso di King Long, in cui rientra anche l'ex stabilimento Fiat di Irisbus ad Avellino e dove Finmeccanica mantiene il 20% di quote. Gli elementi forniti dal sindacato al presidente Bonaccini giustificano l'allarme. Secondo i sindacati nei primi sei mesi dell'anno la nuova società avrebbe accumulato perdite per 13 milioni di euro, contro una previsione iniziale di un "rosso" da 10 milioni per tutto l'anno, e avrebbe rallentato e bloccato, in alcuni casi, i pagamenti ai fornitori. Oltre a questo in magazzino si accumulano autobus per un valore di circa 30 milioni di euro e si teme l'avvio di una procedura di licenziamento per 40 persone, senza la possibilità di pagare incentivi economici all'uscita.   I cinesi di King Long, azienda di trasporti controllata dal governo cinese, secondo i sindacati non sarebbero mai entrati concretamente nell'affare. E i risultati sono chela nuova società ha venduto quest'anno poco più di 40 bus contro una previsione per il 2015 di oltre 150 mezzi, che comunque non consentirebbe il pareggio di bilancio, che viene garantito solo con più di 370 bus prodotti. Da qui l'allarme della Fiom e la richiesta di intervento urgente prima alla Regione e poi al Governo.   «Il Governo non è in grado di mantenere gli impegni – attaccano i sindacati – e non si è più interessato alle sorti della nuova realtà che, col passare del tempo, abbiamo capito assomigliare sempre più a una bufala».

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