L'accordo istituzioni-Ataf sul potenziamento dei bus del 5% dal 1° novembre a aprile per attutire i disagi dei cantieri resta, confermano amministrazione, Metrocittà e Ataf Gestioni che ieri si sono incontrate
Comune e Città metropolitana pagano l'aumento del servizio, l'azienda lo fa. Come lo farà è più complesso da definirsi, dopo il terremoto della gara regionale per il trasporto pubblico vinta dai francesi di Ratp che ha messo in discussione tutte le sicurezze di Ataf. Per prima, quella di lanciare in strada 45 nuovi bus che ora invece l'azienda non immatricola per evitare di trovarseli in deposito inutilizzati perché Ratp non può essere obbligata a ricomprarli. Erano previsti anche 35 autisti in più per guidarli. Non li guideranno ma ci saranno, promette l'azienda, convinta dal Comune che esige il rispetto dell'accordo che prevede in tutto 65 autisti in più (53 a Firenze e 12 per il servizio extraurbano di Busitalia), di cui 30 entro ottobre e 35 da novembre a aprile. Ataf dice che 40, compresi i 12 di Busitalia, entreranno entro ottobre. Ne restano 25 che da novembre dovrebbero fare aumentare del 5% le ore di lavoro per assicurare le stesse corse, nonostante i cantieri abbiano ridotto del 5% la velocità commerciale dei bus. Ma ancora non si capisce come saranno assunti.
L'azienda pensava di prenderli come interinali. I sindacati obiettano che non si può. L'azienda non può prendere interinali senza accordo sindacale.
Lunedì le due parti si incontreranno e decideranno: o i sindacati cambiano idea, o si trovano chissà quali diverse forme di assunzione o si ricorre agli straordinari a 25 autisti equivalenti. Sicuramente il Comune pagherà 750 mila euro che ha a disposizione per l'aumento del servizio, che sia fatto da nuovi autisti o da quelli che già ci sono, da novembre a aprile. Cominciando con il far fronte all'arrivo del Papa, il convegno ecclesiale, il Forum dei sindaci ospitati in città nella prima quindicina di novembre. Dal 14 novembre si comincerà a modificare gli orari delle linee in modo da assicurare, pur con minor velocità, la stessa frequenza delle corse. In particolare si pensa di riorganizzare una decina di linee per ora non comunicate, ma viene da pensare, tra le altre, a linee come l'11, il 6, il 14, il 2, che sono quelle in maggiore difficoltà di orari. L'amministrazione promette più vigili.
Quanto ai sognati nuovi 45 bus Ataf Gestioni li ha già comprati ma restano dove sono, fermi a Modena o Belluno senza venire immatricolati. L'azienda scriverà un'altra lettera alla Regione per chiedere di nuovo che un eventuale altro gestore del servizio venga obbligato a ricomprarli. Solo in quel caso li metterebbe in funzione. Se riceverà un no li lascerà dove sono e poi li utilizzerà Busitalia – Ferrovie (socio di maggioranza di Ataf) in Umbria o in Veneto dove fa servizio oltre che qui.