Riportiamo l'approfondimento di Lucia Bellinello per RBTH

Car sharing, a Mosca si parla italiano

Car sharing, a Mosca si parla italiano

Il modello di auto condivisa può aiutare a contrastare il problema del traffico, che è uno dei più avvertiti dagli abitanti della capitale russa. Merito della collaborazione con l'Italia

Milano sale in cattedra. Ed esporta il modello di car sharing a Mosca. Una delle città con più problemi di traffico al mondo (solo due anni fa, la capitale russa aveva superato Istanbul, aggiudicandosi il triste primato di centro più trafficato del pianeta), si è affidata al modello milanese di car sharing, inaugurato sulle vie di Mosca il mese scorso. Tutto è partito dall'idea di un giovane startupper italiano, Stefano Frontini, 28 anni, che ha deciso di esportare il business model di Milano in Russia.  “Vedendo le prime auto di Car2go a Milano, nell'agosto 2013, ho capito il potenziale di questo progetto e mi sono subito attivato per cercare una metropoli dove il servizio del car sharing free floating non fosse ancora disponibile – racconta Frontini -. Il mio obiettivo era creare una nuova società in un paese dall'economia promettente e con fame di innovazione. Sviluppandone uno migliorie sulla base di idee innovative”. Dall'inaugurazione di Delimobil (questo il nome del car sharing moscovita, costato 10 milioni di euro) è passato poco più di un mese. E in poche settimane la società ha collezionato già 20mila clienti (14mila registrazioni solo il primo giorno), per un incasso tre volte superiore rispetto a quello preventivato nel business plan.   Oggi Delimobil mette a disposizione dei moscoviti cento autovetture a benzina, per un affitto di 8,9 rubli al minuto. Gli utenti individuano l'auto più vicina e la prenotato attraverso una semplice app installata sul proprio smartphone, che consente loro di aprire la macchina e di accenderla. Ogni giorno si contano 350 richieste, per una durata media di 42 minuti a noleggio. “A livello operativo, sorprendentemente in Russia ho trovato un 'ecosistema' perfetto: non ho trovato difficoltà a livello burocratico-istituzionale, anzi il dialogo con la municipalità e le istituzioni si è rivelato molto aperto e disponibile”, dice Frontini, che nella realizzazione del progetto è stato affiancato e supportato dal gruppo General Invest. “Stefano ha messo l'idea. E noi abbiamo fatto sedere allo stesso tavolo le persone giuste che potessero realizzare questo progetto”, riassume Vincenzo Trani, presidente di General Invest. “Abbiamo lavorato a questa idea per quasi un anno – prosegue Trani -, e siamo stati veramente sorpresi dalla reazione positiva dei moscoviti, che si sono catapultati fin da subito nel noleggio di queste auto. Sono convinto che in Russia la cosa importante sia muoversi in settori considerati utili, dove non ci sia grossa concorrenzialità, ragionando a lungo termine e non con una logica mordi e fuggi”.   E in Russia, secondo Frontini, di opportunità ce ne sono eccome. Nonostante la crisi: “C'è un enorme potenziale per chi vuole innovare: lo Stato è ben consapevole del potenziale delle nuove start up e si schiera in prima linea sostenendo queste iniziative”. Il progetto Delimobil è destinato ovviamente a crescere, e nei prossimi 24 mesi si prevede di immettere sul mercato 1.500 automobili. Puntando ad averne, in futuro, circa 10mila. “L'unica difficoltà che ho incontrato – conclude Frontini -, è stata quella di dovermi confrontare con una nuova cultura e diverse metodologie di business. Ma una volta imparato il modus operandi è andato tutto liscio: le persone sono molto professionali e amichevoli”.

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