Filt Cgil: è necessario scioperare per migliorare il sistema

Molise, crisi tpl regionale Sindacati sul piede di guerra

Molise, crisi tpl regionale Sindacati sul piede di guerra

Non accenna ad affievolirsi la crisi scoppiata intorno al sistema dei trasporti pubblici regionale. Sul piede di guerra c'è di nuovo la Filt Cgil che, mediante una nota inviata alle redazioni, fa chiarezza su quanto sta accadendo durante gli ultimi giorni

Ultimamente si rincorrono voci e dichiarazioni da parte di organizzazioni sindacali, non meglio identificate, in merito all'efficacia di questo strumento a tutela delle rivendicazioni dei lavoratori – si legge nella nota della Filt Cgil Con il massimo rispetto per le opinioni di tutti, abbiamo però il timore che la questione finisca solo per tradursi in un invito a non aderire allo sciopero per motivazioni affatto attinenti a considerazioni di merito. Sarebbe paradossale, poi, se tale semplicistica e grossolana dichiarazione provenisse, ma non è dato sapere, dalle stesse organizzazioni sindacali che solo alcune settimane fa avevano utilizzato lo sciopero quale strumento di rivendicazione per i dipendenti di imprese dello stesso settore". Per la Filt Cgil è fondamentale utilizzare lo sciopero per protestare visto che rimane il migliore strumento di lotta sindacale per il futuro del trasporto regionale extraurbano ed urbano. Per la Filt Cgil, infatti, "la scarsa adesione ad uno sciopero, qualunque sia la sigla sindacale che lo ha proclamato, è elemento di discredito per tutto il movimento sindacale. Per queste ragioni non potremo mai condividere l'interesse di chi ritiene che si possa rinunciare all'attività sindacale, riversando tutte le aspettative ed i diritti dei lavoratori in un mero atto giudiziario, l'ingiunzione di pagamento, che, pur nella sua validità, non consente di entrare nel merito delle cause che hanno prodotto la criticità e per sua natura permette di risolvere, eventualmente e non certo senza costi, solo la situazione contingente". Sulla questione è intervenuta anche la Faisa – Cisal Molise che ha fatto alcune precisazioni. Innanzitutto il sindacato fa sapere di essere contrario ad attuare la protesta dello sciopero "sia perchè dannosa economicamente per il lavoratore, già provato, sia per gli utenti". Per la Cisal si può agire anche con ricorso al Giudice del Lavoro per ottenere la retribuzione tramite i decreti ingiuntivi. Secondo il sindacato inoltre, la Regione è tenuta "in base alla legge 163/ 2006, art.4 e 5, e relativo DPR attuativo, a sostituirsi alle ditte inadempienti per il pagamento dei contributi previdenziali e delle retribuzioni. In base a tale norma, alcuni lavoratori hanno presentato le istanze per il pagamento delle retribuzioni direttamente alla regione, la quale, con giustificazioni non attendibili allo stato odierno, ritarda ad attuare quanto previsto da una legge dello Stato. Appare privo di senso ritenere che la regione possa pagare le retribuzioni ad alcuni e non ad altri, oppure favorire alcune organizzazioni sindacali e non altre".

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