Riportiamo l'articolo di Giampiero Bottino per Il Messaggero

Cresce l’Aniasa, anche il car sharing entra nell’associazione di Confindustria

Cresce l’Aniasa, anche il car sharing entra nell’associazione di Confindustria

I principali operatori, che ora hanno in strada oltre tremila vetture, sono stati accolti nell’Associazione. Car2Go, Enjoy e Twist si aggiungono ad AciGlobal che già ne faceva parte gli iscritti in italia sono mezzo milione

Per il settore del car sharing è una sorta di certificato di sana e robusta costituzione. O, se preferite, un diploma di maturità. Così potrebbe essere definita la decisione dell’Aniasa, l’Associazione nazionaleIndustria dell’autonoleggio e Servizi automobilistici inquadrata in Confindustria che ha accettato la richiesta di adesione presentata dai principali operatori privati del settore aggiungendosi ad ACI Global, associata da tempo per evidenti ragioni istituzionali, titolare del car sharing GirACI attivo a Verona e reduce dalla recente acquisizione di GuidaMi, storico protagonista nel car sharing milanese inventato dall’Atm, l’azienda dei Trasporti municipali del capoluogo lombardo.

Sono stati proprio i freschi associati Aniasa a sdoganare il concetto di auto condivisa, che sta crescendo a velocità vertiginosa dopo aver vivacchiato per anni senza mai riuscire a uscire dalla ristretta cerchia dei pionieri più attenti alle novità e più sensibili ai comportamenti politicamente corretti. La svolta è arrivata nel 2013 a bordo delle smart bianco-azzurre di Car2Go, il servizio di mobilità alternativa gestito da Moovel GmbH, la società il cui capitale è interamente detenuto dal gruppo Daimler che ha riscritto le regole del gioco introducendo il principio del “pay per use” e la possibilità di utilizzare la vettura solo per il tempo e per il percorso realmente necessari, lasciandola a disposizione del prossimo cliente una volta a destinazione, senza curarsi delle limitazioni al traffico (secondo criteri che possono variare da comune a comune) e parcheggiando – una volta giunti a destinazione – dovunque sia possibile, strisce blu comprese.

È stata un’autentica rivoluzione copernicana che ha conquistato soprattutto i giovani, sempre più insofferenti alle problematiche di una mobilità urbana spesso caotica fino alla paralisi, e che ha capovolto gli schemi precedenti, che di fatto imponevano – con la necessità di riportare a fine uso la vettura nello stesso parcheggio del prelevamento – dei noleggi inutilmente prolungati, più costosi e quindi meno appetibili. Car2Go, la cui leadership resta inattaccabile, confortata dalla presenza in una trentina di grandi città europee e americane (e il servizio è utilizzabile con la stessa tessera in tutta Europa), ha fatto scuola, ispirando – seppur con lievi differenze riscontrabili soprattutto a livello delle tariffe – gli altri big scesi in campo successivamente e che hanno condiviso la richiesta di entrare nell’associazione confindustriale: Enjoy, lanciato dall’Eni in partnership con Fiat (la flotta è composta da 500 e 500L) e Trenitalia, nonché fresco reduce dal lancio dello scooter sharing con una flotta di Piaggio Mp3, e Twist che impiega le Volkswagen up!.

Con queste new entry che rappresentano la stragrande maggioranza di un settore che le stessa Aniasa quantifica complessivamente in una flotta di 3.300 vetture presenti a Milano, Roma, Firenze, Torino e Verona, con quasi mezzo milioni di iscritti e un totale di 5,5 milioni di noleggi effettuati in quasi due anni l’associazione confindustriale – a sua volta inquadrata nella Fise, la Federazione delle imprese di servizi – amplia la propria rappresentatività, estendendola alle più recenti e innovative forme di mobilità individuale alternativa, aggiungendo la sezione “Vehicle sharing” a quelle già esistenti e relative al noleggio (a breve e a lungo termine) e ai servizi automobilistici.

«L’apertura dell’Associazione verso le nuove forme di mobilità condivisa – ha commentato il presidente Fabrizio Ruggiero – che si stanno rapidamente diffondendo nelle grandi città del Paese evidenzia l’evoluzione dell’offerta e della domanda di mobilità, sempre poco soddisfatta dai mezzi pubblici e sempre meno vincolata alla proprietà del bene auto». Per gli operatori del settore l’adesione alla Confindustria significa poter disporre di nuovi e più incisivi strumenti di dialogo e di confronto con gli altri attori della mobilità, nonché con le istituzioni locali e nazionali il cui ruolo è fondamentale nella definizione di un quadro normativo che possa favorire lo sviluppo di modalità alternative capaci di razionalizzare lo spinoso tema degli spostamenti in ambiti urbani sempre più problematici e congestionati.

L’ingresso della nuova componente non è che l’ultimo passo di un lungo cammino iniziato esattamente 50 anni fa, quando fu fondata l’Associazione rappresentativa degli interessi del noleggio a breve termine, successivamente allargatasi alle imprese del lungo termine e più tardi alle società di servizi. Oggi l‘organizzazione presieduta da Ruggiero – amministratore delegato e direttore generale di Europcar Italia – rappresenta il 95% del settore del noleggio veicoli e del fleet management che nel 2014 ha fatturato complessivamente 5,1 miliardi di cui 4 imputabili al lungo termine.

È un settore, quello delle flotte in senso lato, che in Italia coinvolge 65.000 aziende private e 2.400 pubbliche amministrazioni che utilizzano le flotte per soddisfare le proprie esigenze di mobilità. Dal punto di vista operativo, le tematiche più rilevanti ai fini istituzionali sono affidate ai nove gruppi di lavoro Normativa fiscale, Trasporti e mobilità, Rapporti sindacali, Turismo, Rapporti con i Comuni e altri enti territoriali, Sicurezza, Problematiche assicurative, Remarketing e valori residui, Osservatorio dati e statistiche.

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