È furioso Umberto De Gregorio, presidente del gruppo di trasporti regionali Eav: "I problemi dell'Eav, dice, «Sono i debiti, i treni che mancano, l'evasione e i tornelli da ripristinare in molte stazioni"

Eav, lo sciopero bianco dei macchinisti “Sono irresponsabili”

Eav, lo sciopero bianco dei macchinisti “Sono irresponsabili”

Ma c'è anche uno scarso senso di responsabilità da parte di alcuni lavoratori. Il comportamento di alcuni macchinisti che domenica hanno provocato uno stop al servizio della Cumana, è anomalo, per non dire da irresponsabili». L'approfondimento di Repubblica Genova

Domenica scorsa, lo "sciopero bianco" di alcuni lavoratori ha interrotto del tutto il servizio di trasporto della Cumana, le linee sono andate in tilt. Su 18 macchinisti, 12 erano in permesso, dei sei in servizio ben 4 sono andati in malattia. Risultato: il servizio è stato praticamente azzerato. A molti lavoratori è stato dato il congedo richiesto, gli altri che non lo hanno ricevuto, si sono messi in malattia. È così che domenica è diventata una giornata nera da Montesanto a Pozzuoli. Mancava il personale per far circolare tutti i treni con notevoli disagi per utenti e turisti in attesa alle stazioni. Un comportamento che la nuova presidenza Eav critica duramente, annunciando azioni disciplinari contro i responsabili. «Sì, ci stiamo già preparando – assicura il numero uno della società di trasporto regionale faremo tutto quello che è possibile per intraprendere azioni disciplinari contro i responsabili del gesto di domenica scorsa». L'azione di disturbo è arrivata a sorpresa, spiega De Gregorio, dopo che tutti i congedi consentiti dalla legge erano stati assegnati per la giornata di domenica. «Molti macchinisti hanno chiesto di fruire di una giornata di congedo, ne abbiamo concessi 12 per legge, gli ultimi 6 sono rimasti fuori». Ma sono proprio loro, gli ultimi, spiega De Gregorio, che, domenica mattina, a sorpresa, comunicano all'azienda lo stato di malattia. Una coincidenza che mette in ginocchio l'azienda in un giorno festivo. «Alcuni turni sono rimasti scoperti – prosegue – e poiché era un giorno festivo, non è stato possibile disporre le visite di controllo. Il coordinatore di turno ha tentato di coprire due turni utilizzando due macchinisti disponibili ma entrambi si sono rifiutati. Insomma, è stato impossibile evitare il disastro».
In realtà, da più di un mese la Cumana circola con difficoltà, a causa di una mancata disponibilità del personale ad effettuare straordinario. «I lavoratori lamentano il ritardo del pagamento di alcune voci residuali dello straordinario – afferma De Gregorio – si tratta di qualche centinaio di euro in busta paga e per questo sono pronto a incontrarli. Lunedì sarò a Fuorigrotta per parlare con i lavoratori e con chi si è reso responsabile di questo comportamento esecrabile».   L'Eav è un'azienda che lotta da anni per la sopravvivenza: 560 milioni di debiti, tagli ai fondi pubblici e poche risorse hanno trasformato il servizio in una spina nel fianco per la Regione e soprattutto per gli utenti. Dai disservizi nella circolazione alle stazioni poco presidiate, dove l'assenza di controlli non argina le bande di vandali pronte a devastare tutto quello che gli si fa incontro. «Sono stato alla stazione di via Argine – continua De Gregorio – è immersa nel più completo degrado di Napoli est.   A 300 metri dalla Circumvesuviana ci sono quintali di immondizia, c'è un campo rom a pochissima distanza.
La Circum in quel caso non è solo un mezzo di trasporto, è un presidio di civiltà». Servono fondi per l'installazione di nuovi tornelli nelle stazioni dell'hinterland, soprattutto.   «Dobbiamo avere finanziamenti straordinari per i tornelli, li chiederemo alla Regione per il 2016. Con 10 milioni di euro possiamo mettere tornelli dove serve». E per un altro dei problemi storici dell'azienda, l'evasione dei biglietti, dal primo dicembre arriva il controllo ai tornelli una volta al mese di tutti i dipendenti dell'azienda (lo stesso De Gregorio sarà il primo) e una sperimentazione con la registrazione diretta di tutte le immagini riprese dalle telecamere in circa 200 stazioni, in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria elettrica dell'università Federico II.

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