Sotto esame dirigenti e acquisti. Sospeso lo sciopero Tpl. Ama, niente privatizzazione

Atac, inchiesta sugli ultimi 5 anni

Atac, inchiesta sugli ultimi 5 anni

Trasporti e servizi In Procura le denunce dell'ex assessore Esposito. Ancora una giornata nera sulla metro

La procura indaga sugli ultimi cinque anni di gestione dell'Atac. Il dossier fornito dall'ex assessore Stefano Esposito segnala procedure opache nell'assegnazione di appalti su autobus e metropolitane e sui disservizi della Roma-Lido. Accuse a dirigenti di fascia media. Ieri intanto nuova giornata nera per la metro, mentre è sospeso lo sciopero Tpl. E sulla privatizzazione dell'Ama, tregua tra Comune e sindacati. Gli ultimi cinque anni di gestione Atac finiscono nei file della procura, che sull'esposto presentato dall'ex assessore ai Trasporti, Stefano Esposito (l'ultimo dell'era Marino) ha aperto un'indagine.
Per ora non ci sono reati ipotizzati né persone indagate, ma il pool dei reati contro la pubblica amministrazione ha avviato l'esame degli appalti e delle procedure di assegnazione sospette segnalate dal senatore del Pd. Molti lavori e forniture sarebbero state decisi con la stessa pratica dell'affidamento diretto in emergenza che ha arricchito anche Mafia Capitale. Il dossier di 100 pagine portato da Esposito direttamente al procuratore Giuseppe Pignatone li riassume in una quindicina di macro-casi che, scendendo nel particolare potrebbero moltiplicarsi per tre o per quattro. Il filone Roma-Lido, ad esempio, con i suoi eterni disservizi, ritardi, incidenti. L'acquisto dei treni utilizzati per questa ed altre tratte. E ancora il revamping dei vagoni della metro, ossia il loro adeguamento e rimessa in funzione. La manutenzione di autobus, tram e treni sotterranei (rientrano in questo ramo della denuncia i 353mila euro spesi per pezzi di ricambio). E poi la sicurezza, intesa anche come vigilanza sui depositi, altri 160mila euro contestati. Non solo riferimenti generici, dunque, ma casi concreti. Non tralasciando i nomi di chi si sarebbe reso responsabile di presunti illeciti o gestioni opache di fondi pubblici della municipalizzata. Si parla nell'esposto non dei vertici amministrativi ma di figure dirigenziali di medio livello, quelli nella fascia dei «150-180 mila euro di stipendio annuo», responsabili di singole aree gestionali con relative facoltà di spesa.
Cosa e come è stato finanziato con procedure non lineari lo dice anche la recente relazione dell'Autorità anticorruzione, in parte sovrapponibile alla denuncia di Esposito. Secondo l'Anac, per oltre il 90 percento degli appalti negli anni 2011-2015 si è fatto ricorso all'assegnazione senza bando, per un miliardo di euro totale.
Sulle gestioni recenti dell'Atac si è mossa anche la Corte dei Conti, che un mese fa ha condannato i dirigenti Aldalberto Bertucci, Tullio Tulli, Antonio Marsia e Luca Masciola a risarcire 2.254.500 euro di danno erariale al Campidoglio per l'assunzione illegittima di 25 persone nella Parentopoli del 2008-2010. In parallelo è partito il processo penale: accusato d'abuso d'ufficio anche l'ex assessore Marco Visconti, (giunta Alemanno). In dirittura d'arrivo c'è poi l'inchiesta sulla distrazione di due milioni di euro dalle casse societarie negli anni 2007-2010.

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