È una Legge di Stabilità 2016 che si mette in luce anche per i suoi aspetti “green”: all’interno del provvedimento che sta ormai prendendo forma definitiva sono infatti previsti 33 milioni di euro per il prossimo triennio dedicati alla progettazione e realizzazione di ciclovie turistiche, ciclostazioni e interventi per la sicurezza della ciclabilità cittadina
I progetti e gli interventi da finanziare saranno individuati attraverso il lavoro del Ministero delle Infrastrutture. La progettazione delle opere relative alle ciclovie turistiche saranno condizionate all’ok preventivo del Ministero dei Beni Culturali. La copertura finanziaria utile per il progetto complessivo giunge da varie direzioni: in primo luogo, mediante la riduzione delle risorse destinate ai contributi per le spese di trasporto delle piccole e medie imprese siciliane. In seconda battuta attraverso fondi del Ministero delle Infrastrutture e grazie alla riduzione delle risorse destinate nel 2009 all’attuazione del trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia. Nelle scorse settimane il ministro Delrio aveva illustrato le operazioni in corso nel paese per intraprendere un percorso di miglioramento della situazione complessiva della ciclabilità: “Per un Piano Nazionale occorre avere le stesse attenzioni che si ebbero negli anni ’50 per le auto: rendere più sicure le strade, dedicare infrastrutture specifiche e aree sosta alle bici, per realizzare servizi dedicati e di interscambio con altri mezzi di trasporto. Oltre alle infrastrutture urbane, stiamo lavorando per sostenere una rete ciclabile nazionale per una mobilità cicloturistica”. L’attenzione del Governo per la mobilità ciclistica, conferma il progetto, contenuto nel Decreto Cultura (decreto legge 31 maggio 2014, n.83, il provvedimento che mette al centro la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo) volto ad incentivare la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili e mototuristici, mediante la concessione in uso gratuito a imprese, cooperative e associazioni, di case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie o marittime, fortificazioni, fari e altri immobili pubblici inutilizzati. Va infatti ricordato che anche l’art. 11 del Decreto Cultura mette in campo una strategia per valorizzare i percorsi ciclabili (e non soltanto), affermando che “per favorire la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili e mototuristici, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari, nonché ulteriori immobili di appartenenza pubblica non utilizzati o non utilizzabili a scopi istituzionali, possono essere concessi in uso gratuito a imprese, cooperative e associazioni, costituite in prevalenza da giovani fino a 35 anni, con oneri di manutenzione straordinaria a carico del concessionario. Il termine di durata della concessione non può essere superiore a sette anni, salvo rinnovo”.