Il sindacato nazionale autoferrotranvieri interviene con una nota sul tema. Per chiedere che al trasporto pubblico locale siano concesse risorse adeguate, un vero rinnovo del parco mezzi e "la definizione di un quadro regolatorio preciso". Perchè l'ultima riforma 'organica' del Tpl risale al 1997, quasi 20 anni fa
“Se si vuole realmente ridurre l'inquinamento in città e garantire agli utenti un sistema di trasporti moderno, efficiente e sostenibile, all'altezza dei parametri europei, l'obiettivo prioritario dell'azione congiunta di governo, regioni ed enti locali deve essere il conferimento al trasporto pubblico locale di risorse adeguate anche e soprattutto al rinnovo del parco mezzi e la definizione di un quadro regolatorio preciso”. Recita questo, la nota odierna di Faisa-Cisal, il sindacato nazionale autoferrotranvieri. E aggiunge che si tratta di misure che devono fare seguito con urgenza alla stipula del nuovo contratto nazionale di lavoro, che, "dopo 8 anni di attesa, ha contribuito a dare stabilità al sistema, pur conferendo ai dipendenti un incremento salariale assai modesto e implicando costi per le imprese in buona parte 'autofinanziatì da recuperi di produttività". "L'annunciato potenziamento del settore – continua il sindacato – rischia, altrimenti, di essere solo l'ennesimo slogan, pretestuosamente legato a un'emergenza vicina a un punto di non ritorno. La forte riduzione delle risorse che il comparto ha subito nell'ultimo quinquennio, per la gestione corrente delle attività – oltre 1,5 miliardi di euro su un Fondo nazionale che ne contava 6,5, ndr – unita alla mancanza di investimenti per il graduale rinnovo di veicoli obsoleti e gravemente inquinanti, ha infatti creato una situazione drammatica". "Se a ciò si aggiunge – conclude la Faisa Cisal – la confusione normativa relativa al sistema del trasporto pubblico in Italia, generata dal susseguirsi di una miriade di provvedimenti legislativi spesso in contrasto l'uno con l'altro (l'ultima riforma 'organica' del Tpl risale al 1997, con il decreto legislativo n. 422, che porta il nome dell'allora ministro dei Trasporti, Claudio Burlando), la catastrofe risulta davvero imminente”.