Tra una settimana il confronto tra i vertici dell'azienda e Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Fna-Ugl dell'Umbria. La preoccupazione delle sigle sindacali, e la necessità “di un forte piano di investimenti sia in termini di manutenzione straordinaria sia in termini di organico del personale addetto”
"Forte preoccupazione riguardo la situazione di Umbria Tpl e Mobilità Spa". La anticipano, e la esprimeranno nel confronto con l’azienda previsto per il 14 gennaio prossimo Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Fna-Ugl dell'Umbria. A mettere in allarme – spiega l'ultimo comunicato delle sigle sindacali – è la “forte situazione di incertezza sulle prospettive sia dell’azienda sia della linea ferroviaria, nonché il forte disagio dei dipendenti per le condizioni di lavoro determinate da una pesante e atavica carenza di organico, soprattutto nella gestione dell’infrastruttura ferroviaria”. I sindacati, pur apprezzando la disponibilità al dialogo dell’azienda, e soprattutto la disponibilità “ad apprezzare economicamente sia la perdita di alcuni benefit dopo lo scorporo dall’esercizio, quali i titoli di viaggio, sia il forte recupero di produttività legato alla carenza di organico”, ribadiscono l’importanza e l’urgenza di avere un confronto con gli enti proprietari circa le prospettive dell’azienda, in quanto “qualsiasi tipo di intervento non può prescindere dalla sussistenza delle opportune garanzie economico-finanziarie e occupazionali”. Tali garanzie devono riguardare, anzitutto, la gestione dell’infrastruttura ferroviaria, che necessita “di un forte piano di investimenti sia in termini di manutenzione straordinaria sia in termini di organico del personale addetto”. I sindacati chiedono di sapere se la gestione della stessa “è destinata a rimanere nell’ambito dell’attuale azienda, e quindi indirettamente della Regione, oppure se è necessario ricorrere a un soggetto terzo; in tal caso, non è indifferente se il soggetto terzo, comunque nell’ambito del Gruppo Ferrovie dello Stato, è destinato a essere Rete Ferroviaria Italiana oppure Busitalia”. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e Fna-Ugl dell'Umbria, inoltre, ritengono che il “forte ritardo accumulato nella costituzione dell’Agenzia regionale destinata a gestire il Fondo regionale del Trasporto pubblico regionale e locale, rischia di pregiudicare sia le prospettive di rilancio dell’azienda stessa sia la possibilità di conseguire delle economie rispetto alla risicata dotazione del Fondo stesso”.