Di fronte ad un'"azienda al collasso", "da decenni riserva di caccia di voti" e per evitare un "aggravio dei costi sociali" dell'inefficienza dell'Atac, i Radicali lanciano un referendum per chiedere gare pubbliche, aperte anche ad aziende ed imprenditori privati, per la gestione del trasporto pubblico locale di Roma, da sempre uno dei nodi più intricati da sciogliere per l'amministrazione capitolina.   L'iniziativa prevede la raccolta di firme da presentare in Campidoglio già il mese prossimo per poter poi essere pronti al quesito in tempo per il 2019, quando scadrà il contratto con Atac. Durante la conferenza stampa, inoltre, è stato presentato un dettagliato dossier sullo stato di salute del trasporto romano, "impietoso" soprattutto se confrontato con quello di altre capitali europee come Parigi, Londra o Barcellona. Dai bus alle metropolitane, passando per tram e mezzi elettrici, Roma fa registrare ovunque un segno negativo, con continui guasti e incendi su vetture che, in alcuni casi, hanno anche oltre 30 anni.   I dati presentati dicono che il deficit accumulato dall’Atac sfiora a oggi il miliardo e 100 milioni, che  negli ultimi 10 anni la produzione complessiva di trasporto pubblico locale erogata da ATAC è diminuita di 12 milioni di vetture-km (-7%) e soltanto nell’anno 2015 sono state soppresse 653.445 corse (pari al 6,6% di quelle programmate). I ricavi dell’azienda nel periodo 2011-2016,  sono scesi del 18% e l’evasione, ovvero la percentuale di chi non acquista il titolo di viaggio, è del 25% e, per quanto concerne l'anzianità dei mezzi in circolazione  gli autobus hanno oltre 10 anni, i tram sono gli stessi che trasportavano i cittadini negli anni Ottanta, con un’età media di oltre 32 anni e i treni delle metro hanno in media tra gli 11 e i 18 anni.