Fusione Fs Anas

Binari d’asfalto

Binari d’asfalto

Via libera del governo alla fusione fra Fs e Anas. Nasce un colosso con 75 mila dipendenti e 10 miliardi di fatturato.

Il ministro dei Trasporti Delrio ha annunciato ieri il via libera del governo alla fusione fra Fs e Anas. L'operazione, inserita nella manovra di aggiustamento dei conti pubblici, prevede che le Ferrovie dello Stato inglobino l'Anas attualmente controllata al 100 % dal Tesoro. Dopo l'approvazione del decreto previsto dopo Pasqua, spetterà ai rispettivi consigli di amministrazione delle due società dare concretamente avvio alla fusione.     Si tratta di un'operazione che sulla carta da vita a un vero e proprio gigante della mobilità: Fs e Anas controlleranno una rete di strade, ferrate e asfaltate, lunga 41 mila chilometri (26 mila l'Anas e 15 mila le Ferrovie). Per quanto riguarda gli aspetti economici dalla fusione nasce un gruppo con circa 75 mila dipendenti e 10 miliardi di fatturato.   L'altro aspetto dell'operazione riguarda i conti pubblici: le Fs, che ricavano dal mercato più del 50 per cento del fatturato, sono fuori del perimetro della pubblica amministrazione, dunque non pesano sul debito pubblico. Con la fusione anche l'Anas esce dal terreno del debito pubblico, acquisisce maggiore agilità negli investimenti e sana – così prevede il decreto – anche i contenziosi arretrati.   Dal punto di vista degli sviluppi industriali, invece, i fautori dell'operazione sostengono che con la fusione si creano da un lato i presupposti per la creazione di un gruppo che per dimensioni e forza potrà partecipare con accresciute chance di vitttoria ad interventi di progettazione e gestione all'estero e, dal punto di vista domestico, mettere in campo una visione univoca e integrata della mobilità su gomma-ferro.

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