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Trentino: approvato il disegno di legge sulla mobilità sostenibile

Trentino: approvato il disegno di legge sulla mobilità sostenibile

Il Consiglio Provinciale di Trento ha approvato il ddl sulla mobilità sostenibile presentato dall'assessore alle infrastrutture e ambiente. 

Con 21 sì, 5 astensioni il disegno di legge sulla mobilità sostenibile presentato in consiglio da Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture e  ambiente, è stato approvato ieri dal Consiglio Provinciale di Trento. E' quanto si apprende dall'edizione odierna de "Il Corriere del Trentino".   La legge, che ha sostituito quella di iniziativa popolare presentata nel 2014 e che aveva suscitato forti contrasti, istituisce per la prima volta il «piano provinciale della mobilità».   La legge approvata si propone di rendere la mobilità in Trentino più sostenibile spostando il traffico privato sul trasporto pubblico, favorendo ovunque possibile la ferrovia, limitando l'uso delle automobili e riducendo la dipendenza dal petrolio.   Previsti i piani di spostamento casa-lavoro al fine di favorire l'uso del mezzo pubblico; si crea la figura del manager della mobilità, con il compito di coordinamento tra i diversi settori del comparto; si dà vita all'Osservatorio della mobilità, il cui principale ruolo sarà quello di suggerire alla giunta proposte migliorative in materia di mobilità.   Nelle dichiarazioni rese alla stampa, l'assessore Gilmozzi ha sottolineato che il provvedimento si è ispirato a quello di iniziativa popolare: «Si tratta di una legge importante, nata grazie al confronto con i cittadini che hanno avanzato una proposta di iniziativa popolare», ha confermato Gilmozzi. E ancora:  «Abbiamo bisogno di un piano della mobilità che si occupi dell potenziamento del trasporto ferroviario e pubblico e della necessità di ridurre il trasporto privato utilizzando anche i servizi più moderni».   Sui punti di divisione con la legge di iniziativa popolare l'assessore ha sottolineato i motivi di dissenso: «Non abbiamo condiviso l'elezione a sorte dei membri dell'Osservatorio, la quota fissa di 22 milioni da destinare alla mobilità, ma soprattutto non si è trovato un accordo sulla gratuità del biglietto urbano».

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