Telenovela "Atac"

Roma: l’Anac di Cantone vuol vederci chiaro sulla nomina del Presidente e dg di Atac

Roma: l’Anac di Cantone vuol vederci chiaro sulla nomina del Presidente e dg di Atac

L'Anticorruzione ha chiesto tutta la documentazione utile a dirimere i dubbi sollevati dal triplice incarico conferito a Paolo Simioni di Presidente, Amministratore delegato e Direttore Generale.

Il cielo sopra la disastrata azienda di trasporti capitolinea è sempre plumbeo. E' notizia di oggi che Raffaele Cantone, al vertice dell'autorità nazionale anti corruzione ha inviato all'aziende una lettera in cui chiede lumi sulla strana operazione che ha portato Paolo Simeoni al vertice di Atac.   Dopo la defenestrazione del manager venuto dal nord Bruno Rota, l'amministrazione capitolina si è affrettata a nominare il manager trevigiano indicato dall'assessore veneto  alle partecipate Massimo Colomban.   La formula adottata per il conferimento dell'incarico a Simioni aveva suscitato fin dall'inizio una serie di polemiche: per riportare lo stipendio a quota 240mila euro tra fisso e premi, esattamente quanto guadagnava prima di mettersi alla guida dell'azienda sull'orlo del fallimento, è stato prima nominato presidente e amministratore delegato e poi direttore generale della municipalizzata.     Il consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione chiede conto oggi (e sulla base degli esposti di stampo politico arrivati nelle ultime ore) la legittimità del cumulo di incarichi. Tra i punti critici, oltre alla tripla nomina per aggirare il limite da 79mila euro annui fissato per legge per la carica di amministratore delegato, ci sono anche le modalità con cui Simioni è stato scelto come direttore generale. Nessun bando: con la giustificazione che Atac aveva bisogno di agire d’urgenza considerato lo stato di crisi in cui è impantanata, non è stata prevista alcuna selezione pubblica. Una procedura su cui si dovrà esprimere l’Anac.

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