Il car sharing stenta a decollare fra i cittadini ma suscita interesse e attenzioni dalle aziende
Quattordici auto a disposizione, di cui 11 nel capoluogo, 2 a Rovereto e 1 a Riva del Garda, 300 utenti attivi e 218.000 chilometri percorsi in un anno. Questi i crudi numeri del car sharing nella Provincia autonoma che testimoniano, per ora, lo scarso interesse degli abitanti di Trento e più in generale della provincia all'uso dell'auto condivisa. E' quanto si apprende dall'edizione odierna del quotidiano il "Corriere del Trentino". Nelle dichiarazioni rilasciate al giornale Paolo Vergnano, presidente della Cooperativa Car Sharing Trentino, evidenzia i limiti del servizio: "Il car shring è penalizzato da un servizio di trasporto pubblico rigido che non si integra con quello delle auto a noleggio. Gli utilizzatori del car sharing, infatti, sono ricercatori, professori a tempo e lavoratori che in Trentino capitano solo di passaggio. Ovvero, persone che non hanno un'auto". Se i cittadini dell'intera provincia preferiscono l'auto di proprietà per gli spostamenti segnali incoraggianti arrivano dalle aziende locali: «Sono circa 30 le imprese – continua Vergnano – che hanno scelto di sostituire le auto aziendali con veicoli in car sharing. Lo hanno fatto per maggiore efficienza, visto che ci occupiamo noi di tutto, dal rifornimento alla manutenzione, e per dare un servizio in più alla comunità dato che nei giorni in cui le aziende sono chiuse le auto restano a disposizione dei cittadini».