Scooter sharing

Milano: scooter sharing, MiMoto punta sugli eS2 di Askoll

Milano: scooter sharing, MiMoto punta sugli eS2 di Askoll

La società di scooter sharing MiMoto ha scelto gli spartani Es2 della casa vicentina Askoll per il servizio

Dopo il flop di Enjoy che offriva il servizio con i più prestanti (ma anche più impegnativi per la guida) Piaggio Mp3, Mi Moto punta con decisione sugli scooter elettrici eS2 – costruiti dall'azienda vicentina Askol – che si presentano più spartani ma decisamente più maneggevoli e facili da guidare.   Insomma, il passaggio da "esperti scooteristi" a clienti interessati ad un mezzo leggero e facile per andare dal punto A al punto B ha convinto MiMoto a puntare su uesto "giocattolino" elettrico che prevede velocità selezionabili sul manubrio (con picco di 45 chilometri orari); sistema di recupero energia (innescabile frenando o azionando in automatico il freno motore); e un display che mostra il tachimetro, l'autonomia residua e lo stato di carica delle due batterie estraibili nel sottosella. Certo uello che si guadagna in termini di praticità e facilità di guida lo si perde in stabilità e dotazioni di sicurezza ma a MiMoto devono aver messo sulla bilancia le due opzioni e scelto quella che potenzialmente potrebbe dare maggiori risultati.   Secondo quanto riportato dal "Corriere della Sera oggi in edicola, è dal 2014 che questo motorino è pronto per lo scooter in condivisione milanese, ma stavolta i tempi sembrano davvero maturi. L'assessorato alla Mobilità – scrive il giornale – ha infatti riaperto il bando che consente alle aziende di presentare le manifestazioni d'interesse. Così ha appena fatto MiMoto (la commissione non si è però ancora riunita) che punta a partire con uno schema senza stalli e una serie di convenzioni con le università. E così potrebbero fare altri player in dialogo con Palazzo Marino, da Zig Zag (presente a Roma con gli Yamaha Tricity) a Motit (attivo a Barcellona).     Partecipare al bando, tuttavia, non è conditio sine qua non per essere operativi, come per esempio nel car sharing , dove Palazzo Marino, a fronte di un canone annuo, concede il transito in Area C e la sosta sulle strisce blu a pagamento. Qui, il Comune chiede un servizio h24, una flotta minima (75 scooter, se elettrici) e l'impegno a servire l'intera area metropolitana, offrendo in cambio, di fatto, solo elementi d'immagine come il logo del Comune. Si attendono sviluppi, con le parti che ben sanno quanto sia importante, per un servizio di mobilità, agire di concerto.

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