Disastro Atac

Atac: la via del concordato è tutta in salita

Atac: la via del concordato è tutta in salita

Pezzi di riambio mancanti, corse saltate, autisti irreperibili. L'Atac che si avvia al concordato fa acqua da tutte le parti. La relazione del responsabile del servizio di superficie di Atac, Alessandro Cafarelli, in commissione trasporti del Campidoglio, mette a nudo la situazione dell'azienda

E' possibile che da parte dei media ci sia un accanimento particolare e che la stessa morbosa attenzione non sia dedicata ad altre aziende di trasporto pubblico con un "piede" nella fossa. Può darsi che sia così. Ma rimane che il trasporto pubblico della città più grande del paese, nonchè anche capitale d'Italia, fa notizia per definizione.    E i fari si accentrano ancora di più sulla disastrata azienda di Via Prenestina perchè, questa volta, si è imboccata la strada del tribunale.     La convocazione del responsabile del servizio di superficie di Atac, Alessandro Cafarelli, in commissione trasporti, avvenuta ieri, ha per l'ennesima volta messo a nudo le tante inefficienze del trasporto pubblico capitolino.   Dunque, è notizia del giorno che Atac, dopo la richiesta di concordato, con un improvviso giro di vite rispetto alle blandizie del passato, ha avviato ferrei controlli sugli autisti per contrastare l'assenteismo che ogni giorno – secondo quanto riportato stamane dal quotidiano "La Repubblica" è pari al 9%: " i conducenti –  – ha dichiarato Cafarelli in commissione – non potranno più usare il cellulare per motivi personali, neanche con gli auricolari. Ma dovranno portare sempre il telefono di servizio, per comunicare con la centrale operativa. Dimenticarlo a casa non sarà più ammesso perché gli autisti devono essere sempre reperibili».      Capitolo Pezzi di ricambio. Dice Cafarelli: "si registra una fortissima riduzione dei pezzi di ricambio che peggiora con il concordato»: al momento arriva solo il 12% dello stock, che vale almeno 2 milioni di euro, di alternatori, sospensioni, freni, parti di motori, impianti elettrici, di cui ha urgente bisogno un parco bus dall'età media di oltre 12 anni. Posto che la cannibalizzazione di altri mezzi rimane la via maestra per reperire i pezzi mancanti – ammette Cifarelli  – il numero dei guasti rimane alto, perchè 480 bus si fermano ogni giorno per noie tecniche.     Anche la gestione delle attività e dei turni da parte della centrale operativa inizia a presentare problemi. La programmazione dei turni – scrive il qquotidiano –  va in tilt per un assenteismo che tra gli autisti, secondo l'azienda, è del 9% ogni giorno. E quindi molte corse, che in media sono 28mila al giorno, saltano o presentano ritardi e il 3% dei bus non è coperto: significa che 840 corse saltano ogni giorno perche mancano gli autisti.     Intanto, sul fronte sindacati, la luna di miele con la nuova giunta pare decisamente tramontata: fra giri di vite e incertezza sul futuro i lavoratori di Atac hanno dissotterato l'ascia di guerra:  in attesa della protesta di 24 ore programmata per venerdì dai lavoratori Atac e Roma Tpl, sono i fornitori dell'azienda comunale a scioperare per difendere il posto di lavoro. Oggi si fermano i 34 dipendenti di Sigma e Saima, le due aziende che hanno confermato lo stop dal 1 ottobre alla manutenzione delle macchine obliteratrici della metro.

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